Spuntano due novità interessanti, una diretta e l’altra di contorno, nell’ambito delle indagini sulla fine della pittrice Renata Rapposelli e per la cui morte sono indagati l’ex marito Giuseppe Santoleri ed il figlio Simone. Nell’ambito dell’esame del materiale trovato sul corpo di Renata nel dirupo di Tolentino sulle rive del Chieti e di quello sequestrato a casa dei Santoleri, si è appreso che sul corpo della pittrice sono stati rinvenuti dei pezzi di carta al momento non meglio identificabili. Quei pezzi di carta, ai quali adesso sembra si stia prestando molta attenzione, non erano in una tasca dell’abbigliamento della donna ma erano a contatto con la pelle, tra i vestiti e la pelle. Come mai quei pezzetti si trovavano in quella strana posizione? Di cosa si tratta? Forse un documento che la donna aveva nascosto e magari pronta a tirarlo fuori nell’ambito dell’incontro con i suoi parenti? Forse una traccia della bustina della farmacia o anche il foglietti delle spiegazioni dello steso farmaco, il “Sedotol” di cui si è persa ogni traccia. Sono pezzetti di carta bianca, quindi non contenenti scritti, come è stato accertato. Gli esami si sono svolti anche alla presenza di uno dei legali dei Santoleri, l’avvocato Gianluca Carradori ed ha tenuto a precisare che risposte concrete dai nuovi esami non si potranno avere prima di sessanta giorni. Per cui, al momento, qualcosa di più si potrebbe avere dai risultati dell’ispezione nell’auto dei Santoleri per comparare terriccio e fili d’erba con quanto prelevato di nuovo a Tolentino sul luogo del ritrovamento del cadavere. L’altro elemento interessante sarebbe stato captato da una frase del pubblico ministero della Procura di Ancona, titolare del fascicolo, Andrea Laurino, secondo cui elementi interessanti sarebbero stati già trovati all’interno del computer che è stato sequestrato inizialmente e che era in uso a Simone. Il pm non ha voluto (ed anche potuto) dire di più ma di certo si sa che sull’esame del computer sta da tempo lavorando il perito nominato dalla stessa Procura, Luca Russo. <Elementi interessanti>,ha ribadito Laurino, aggiungendo che <le indagini tra l’altro continuano>. E questo potrebbe essere il momento nel quale dovrebbe scendere in campo l’esperto informatico scelto della difesa, Luigi Nicotera. Intanto la Procura ha deciso di non “restituire” ancora alla famiglia (ma quale?) il corpo della pittrice ma nemmeno la fiat 600 che era stata sottoposta ad un’altra e lunga ispezione da parte dei carabinieri del Ris nella giornata di venerdì. E adesso c’è da segnalare un a richiesta avanzata da Giuseppe Santoleri, quella di poter essere ricoverato in ospedale perchè sono aumentati i disturbi allo stomaco di cui soffre da tempo e per i quali, ha sempre sostenuto assieme al padre, la madre sarebbe arrivata a Giulianova <ma appena entrata in casa – ha sempre detto Simone_ mia madre ha subito cominciato a parlare di soldi e degli arretrati che doveva avere per quanto parlando di tremila euro mentre erano stati concordati 1800 euro>.