GIULIANOVA –  Niente da fare. Se ne riparlerà lunedì per quanto riguarda il recupero del motopesca Eliana affondato ormai quasi un mese fa dopo una tempesta e nel cui affondamento hanno perso la vita i pescatori Elia Artone e Carlo Mazzi. I sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Teramo hanno lavorato per tutta la giornata ma poi si sono dovuti arrendere. C’è stata qualche difficoltà di troppo nel far risalire a galla il relitto in quanto lo stesso si trova adagiato su un fianco e non pesa, come sembrava, sulle venti tonnellate, ma siamo ad almeno trenta , anche perchè, da quello che si è appreso questo era il peso che venne stimato quando venne calato in acqua dopo alcuni lavori allo scafo su commissione dello tesso Elia Artone. In pratica i palloni gonfiabli, con i quali tirare su la barca, non ce l’avrebbero fatta a “staccare” tutto l’imbarcazione dal fondale fangoso in cui è impigliata a dodici metri di profondità ed anche tra due filari dell’impianto di miticoltura. Tuttavia il lavoro con il palloni un primo risultato lo ha ottenuto in quanto gli stessi sono riusciti a sollevare la prua, mentre a poppa ci sono problemi in quanto la stessa è ulteriormente appesantita dal fango sabbioso che si è formato tutt’intorno. I vigili hanno lavorato dopo essere arrivati sul osto con i gommoni e trasportando altri palloni assistiti dalla motovedetta della Guardia Costiera. Come detto, si ricomincia lundì e si dovrebbe concludere. Il relitto, un a volta riportato a galla, sarà trainato verso la banchina di riva dagli stessi vigili del fuoco e, se del caso, anche dalla motovedetta, Una volta approdato vicino alla banchina sarà issato sopra quest’ultima dal carroponte travel della ditta Ruffini, la quale ospiterà lo scafo all’interno del suo cantiere a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha autorizzato le operazione di recupero e che dovrà garantire tutte e ispezioni del caso da parte di esperti per cercare di risalire con precisione alle motivazioni dell’affondamento. Vincenzo Staffilano, esponente di Federpesca, è anche consulente della famiglia Artone. Lui ha sempre avuta nella la sensazione di quello che è accaduto prima del tragico affondamento. <Ritengo che Elia e Carlo non stessero più pescando come si evince dal travicello di bordo. Sono convinto che ci sia stata una tromba d’aria di dimensioni imprevedibili e i due poveretti siano stati sbalzati fuori dalla motopesca senza aver avuto il tempo di indossare i giubbini di salvataggio, che li avrebbero sicuramente potuti aiutare. La furia della burrasca e l’impatto sulla Eliana sono documentati dal fatto che sono state letteralmente staccate dallo scafo le porte di legno che sono poi venute a galla il giorno dopo assieme ad altri relitti. Le indagini a livello giudiziaria sono condotte dal Sostituto procuratore Laura Colica.