GIULIANOVA-  <Eccoci all’ultima puntata della telenovela infinita inscenata dai nostri amministratori sull’ospedale di Giulianova, quella in cui i protagonisti si strappano le vesti>. Scrive così in un documento Jwan Costantini, vice coordinatore provinciale e coordinatore comunale di Forza Italia.L’epilogo dello psicodramma, da noi ampiamente spoilerato, si terrà nel Consiglio comunale straordinario convocato dal Sindaco il prossimo 11 gennaio, per stringersi tutti insieme nel cordoglio al capezzale dell’ultimo baluardo di civiltà cittadino. Perché ormai è chiaro a tutti che il nosocomio giuliese è stato condannato a morte da una classe dirigente incapace e avvezza solo al gioco delle tre carte.
Ora, oltre alle dichiarazioni del direttore della Asl, Fagnano, che in maniera inequivocabile parla di chiusura per accentrare tutte le risorse nel minor tempo nell’ospedale unico, c’e’ anche la delibera n.1380 del 30 novembre 2016 che si somma a quella regionale.
Le due delibere parlano chiaro: si salva solo l’ospedale di Sant’Omero ( l’assessore Pepe è stato evidentemente più bravo a difendere il suo territorio), mentre la situazione economica non permette più di mantenere in vita tre presidi (Teramo-Atri-Giulianova), per cui si va verso la realizzazione dell’Ospedale unico nella zona di Bellante / Mosciano, nei pressi dello svincolo autostradale.
Giulianova diventerà centro di primo soccorso e di attività ambulatoriali.
Ma il governo regionale che prevede 32 ospedali sui territori, lasciando nel Teramano solamente 2 presidi, non è proprio lo stesso governo targato PD che, come più volte denunciato dal sottoscritto, ha ridotto la nostra provincia a cenerentola d’Abruzzo, estrema periferia dell’impero d’alfonsiano?
Il presidente della Provincia non è iscritto allo stesso Partito Democratico? I consiglieri regionali del Pd cosa hanno fatto per il loro territorio?
In realtà qualcosa hanno fatto: collocare l’ospedale unico nei pressi dei comuni di riferimento di alcuni massimi esponenti del Pd (Ruffini – Di Sabatino ), ignorando il progetto del Comune di Giulianova che, tra le varie possibilità, prevedeva di realizzare il presidio ospedaliero proprio a Villa Volpe, nei pressi dello svincolo autostradale.
Sono ancora impresse nella memoria di tutti le immagini delle continue passerelle durante la campagna elettorale dove l’imperatore ( D’Alfonso ) annunciava l’inizio dei lavori per un nuovo ospedale nella nostra cittadina sotto gli occhi luccicanti del nostro Sindaco che non perdeva occasione per pavoneggiarsi.
Che valore dobbiamo dare da ora in poi alle loro parole?
Ma torniamo ai fatti di casa nostra: il sindaco di Giulianova, che ci risulta sempre dello stesso partito, cosa farà oltre a convocare per il 5 gennaio un tavolo con tutte le forze politiche( saremo presenti insieme al capogruppo Laura Ciafardoni solo per rispetto della cittadinanza ) che equivale evidentemente a chiudere la stalla quando tutti i buoi sono scappati?
Siamo stati i primi a tendere una mano per cercare una soluzione condivisa, ma ormai siamo fuori tempo massimo e al Sindaco non resta che dar seguito a quanto annunciato: riconsegnare la fascia e dimettersi subito!
In alternativa, come già proposto dal sottoscritto, si dia corso ad un rimpasto immediato e si proceda ad allontanare tutti i componenti del partito che ha decretato la morte del nostro ospedale! Naturalmente il primo a lasciare il partito della discordia, per coerenza, deve essere il Sindaco.
Stavolta non potra’ temporeggiare fino alle Politiche tenendosi buoni tutti e sperando in un posto di favore nelle liste del PD, anche perché si troverebbe nell’imbarazzo di dover spiegare come mai sull’intera costa teramana, a servizio di migliaia di residenti e turisti, non c’e’ un solo ospedale, mentre a Gissi sì! L’unica parola giusta che il Sindaco può scrivere alla fine di questa farsa è: DIMISSIONI! Non tanto per lui, liberamente eletto, quanto per i membri del partito del disfacimento.>