GIULIANOVA – Ieri mattina Giuseppe e Silone Santoleri hanno avuto la possibilità di tornare nella loro abitazione e, nel contempo, di riavere la disponibilità della fiat 600 che era stata sequestrata, come l’appartamento. <Erano molto stanchi- ha dichiarato l’avvocato Gianluca Carradori – e per prima cosa si sono voluti fare una doccia ma poi hanno dovuto cominciare a lavorare e per molto tempo per mettere a posto tutto quello che i carabinieri di Ancona avevano letteralmente gettato all’aria per cercare di trovare quello che ovviamente pensavano di poter reperire e ritenuto utile alle indagini. E oltre ai vecchi telefonini, ad alcune lettere ed ai documenti relativi alla contrazione del mutuo per l’acquisto della casa da parte di Simone, i militari hanno portato via un computer ed alcuni abiti. Niente di particolare, se si vuole, ma ormai le indagini sono a tutto campo, anche ad Ancona dove ieri è stata la volta della figlia della donna scomparsa, Maria Chiara, la quale è stata interrogata dai carabinieri del gruppo investigativo di Ancona per tre ore nella caserma di Osimo. Bocche cucite, come era prevedibile ed attualmente, anche se si lavora non si registrano particolari novità su questo fronte. Di certo Maria Chiara non aveva buoni rapporti con nessuno dei suoi famigliari, mamma compresa e questo sebbene tutte e due vivessero ad Ancona. Si pensi che ad avvertire Maria Chiara della scomparsa della pittrice è stato proprio il fratello ma solo quando si è sparsa la notizia che da quel 9 ottobre della mamma si era persa ogni traccia, anche per sapere se per caso la sorella avesse avuto lei qualche notizia della donna, ma Maria Chiara aveva affermato di non averla più vista. Dicevamo, le indagini si svolgono con molta intensità anche ad Ancona.Si ricostruiscono le ultime della donna prima della sua scomparsa da quell’ormai lontano 9 ottobre. E così è stato confermata che, negli ultimi tempi, la Rapposelli viveva addirittura in un alloggio comunale, in quanto era dovuta andare via dal suo appartamento perché non riusciva più a vendere più i quadri che dipendeva ed era caduta in una profonda crisi economica. Insomma aveva bisogno di soldi ed ecco la richiesta di ben 3000 euro quale somma derivante dal mancato pagamento degli arretrati relativi all’assegno famigliare. <No,ha ribattuto l’avvocato, Carradori- di soldi arretrati doveva averne solo 1800 e, come stabilito dal giudice, mensilmente sul suo conto le 200 euro le avrebbe versate l’Inps>. Nel corso delle indagini giuliesi, invece, è venuto fuori che la fiat 600, dopo il viaggio a Loreto di Giuseppe per riportare la Rapposelli, aveva avuto dei problemi per cui era stata portata da un meccanico di fiducia che aveva ravvisato dei problemi alla scatola del cambio, provvedendo a riparare il guasto. E la stessa 600 è stata nuovamente oggetto di ispezione sabato sera quando sono tornati i carabinieri di Ancona, ma dall’auto non hanno portato via nulla. Pertanto, adesso, si attende l’ufficializzazione dei rilievi fatti nell’appartamento e sull’auto dai carabinieri dei Ris di Roma.