GIULIANOVA – Il nuovo presidente della Lega Pro, dopo 18 anni di dominio di Mario Macalli, è Gabriele Gravina, dirigente di lungo corso, consigliere federale, profondo conoscitore dell’ex serie C e amico di Giancarlo Abete.

Nella seconda votazione, oggi a Firenze, Gravina ha preso 31 voti, contro i 13 di Pagnozzi e i 7 di Marcheschi. La Lega Pro conta molto, nonostante sia messa male: il 17% nell’elezione del presidente federale. Cosa succederà adesso? Gravina passerà all’opposizione con calciatori e allenatori (30 per cento di voti)?. Tavecchio è intenzionato a candidarsi alla presidenza della Figc per il suo secondo mandato: ma ora dovrà tenere conto anche di Gravina. Il dirigente per lungo tempo anche capo delegazione della Under 21 è stato un forte oppositore di Macalli e nemico di Lotito. La Lega Pro veniva da un lungo periodo, estremamente travagliato, e un commisariamento non certo felice da parte del giudice Tommaso (basta pensate ai suoi contrati con Dino Feliziani per il bilancio). Ora indagano tre procure, fra cui quella Figc, ma la Lega ha trovato stabilità con un nuovo presidente. Fra un anno si rivota, è vero, ma Gravina è saldamente in sella, pora cercherà di convincere anche chi non gli ha dato il suo voto. Il suo programma è conosciuto, quasi 140 pagine di uno che quel mondo lo conosce meglio di qualsiasi altro. “Questo è un momento importante, c’è molta stanchezza e tanta soddisfazione. Si tratta di un risultato chiaro e impegnativo perché responsabile”. Sono queste le prime parole del neoeletto presidente della Lega Pro Gabriele Gravina. rla della sua vittoria come della vittoria di tutta la Lega. “Ora bisogna lavorare per mettere insieme tutte le energie dei nostri 54 presidenti. Oggi era in atto un confronto tra chi veniva catapultato dall’esterno e chi invece aveva consapevolezza dei problemi ma anche delle soluzioni per risolverli. Al termine della proclamazione del verdetto ho detto ai presidenti di essere uno di loro, poi ho avuto il piacere di abbracciarli uno per uno. Adesso mi auguro di incontrare il commissario straordinario prima del prossimo 31 dicembre, mentre il passaggio delle consegne dovrebbe esserci tra il 3 e il 4 gennaio. Cosa farò stasera? Mi riposerò”.

La prima votazione era finita con una fumata nera. Cinquantaquattro le società autorizzate al voto, con una mancata partecipazione all’elezione del liquidatore delle quote di maggioranza della Carrarese, con il club gialloblù toscano che si sta avviando verso il fallimento, e una non accettazione della delega del voto consegnata al presidente della Lucchese, Alessandro Bacci. Dalle indiscrezioni provenienti dall’interno della sala Gabriele Gravina avrebbe avuto 25 voti a suo favore, su una maggioranza assoluta richiesta di 28. Pagnozzi ne avrebbe presi 15, 13 Marcheschi. Pagnozzi era l’uomo preferito dalla Figc, appoggiato dall’ex presidente Macalli e da Lotito (per lui, esperto di palazzo, è una sconfitta, forse la prima…). Marcheschi l’uomo nuovo: al suo fianco Toccafondi, Bacci e Francesco Ghirelli.

In mattinata era stato approvato il bilancio per la stagione 2014/15: 37 i voti a favore
Era stato a Giulianova in un convegno organizzato da Pierangelo Guidobaldi di cui è amico personale.