La decisione della Regione e del furbo assessore Paolo Gatti che si appella ai riferimenti normativi ad intermittenza (quando gli conviene), di accorpare l’Istituto Tecnico Cerulli (già accorpato all’IPSIA Pagliaccetti) all’alberghiero Crocetti, è l’ultimo atto irresponsabile di un copione che vede la demolizione della Scuola pubblica il principale obiettivo.

Inaccettabile e irrispettoso in primis delle generazioni future. Degli studenti, della collettività, del territorio, dei genitori, degli insegnanti, del futuro.

Ma cosa aspettarsi da chi relega la cultura ad accessorio, a bene superfluo. Costruire un carrozzone di 1300 alunni umiliando i pronunciamenti del consiglio provinciale e dell’assessore di filiera Di Michele rappresenta bene il senso ed il rispetto istituzionale che alberga nella giunta regionale.

La legge stabilisce infatti in modo chiaro i limiti dimensionali degli istituti in un range che va da 500 a 900 alunni. Quindi mentre la Provincia ha chiesto di applicare una deroga per il mantenimento dell’autonomia dell’ ITI Cerulli sulla base di soli 10 alunni sotto la soglia minima, la Regione accorpa i due istituti creando un pachiderma con più di 1300 studenti ovvero ben 400 più della soglia prevista per legge.

Né si può parlare di spese superflue invocando il risparmio di una presidenza. Una ennesima presa in giro come le difese d’ufficio ed i complimenti pretesi da Gatti dai suoi beneficiari, che non fanno altro che ridicolizzare chi le perpetra.

Una devastazione del sistema scolastico giuliese che prende forma nel silenzio assordante dei consiglieri provinciali di maggioranza del PDL.

 

 

 

Firmato :

  • Riccardo Mercante – Italia dei Valori – Provincia di Teramo
  • Giuseppe Di Febo – Sinistra Ecologia e Libertà – Provincia di Teramo