Egregio direttore,

dopo aver ascoltato l’ultimo consiglio comunale contraddistintosi per le profonde lacerazioni tra i componenti del consesso civico ed i toni che sono scaturiti dal dibattito ,sicuramente non edificante, e considerando l’attuale situazione politica ed economica nazionale viene sinceramente da porsi degli interrogativi:

Il difficilissimo momento economico della nazione, che si riflette nella nostra città , dovrà portare a breve il nostro esecutivo locale ad adottare delle decisioni amministrative sicuramente impopolari che potranno cambiare in modo repentino il nostro modo di vivere all’interno della nostra città.

Risulta pacifico che i provvedimenti di prossima attuazione saranno incentrati e caratterizzati dal federalismo e non potranno non rispecchiare le ideologie di coloro che le adotteranno.

A questo punto è d’obbligo una valutazione della situazione politica locale:

alla stato attuale la maggioranza politica(di centro –sinistra) è cosi composta:Partito Democratico (sei consiglieri oltre    il Sindaco),Italia dei Valori (1 consigliere) Sinistra ecologia e Libertà (1 consigliere),Lista per Mastromauro Sindaco (2 consiglieri) .

Abbiamo ,quindi,una maggioranza politica di 10 consiglieri oltre il Sindaco .Maggioranza ridotta al minimo indispensabile potendo contare su 11 voti dei 21 disponibili. Tale situazione si è creata dopo l’uscita di 2 consiglieri dal Pd (Maddaloni e Ciafardoni),di estrazione centrista, provenienti dalla Margherita poi confluita ,unitamente ai DS, nel nuovo soggetto politico denominato Pd.

Questa maggioranza ,però, riesce a “respirare” meglio sul piano numerico per approvare i punti all’ordine del giorno(cioè si “allarga) in conseguenza dell’appoggio esterno del consigliere Di Carlo e del consigliere Cameli i quali,pur essendo stati eletti   all’opposizione di questa maggioranza hanno dichiarato di votare secondo coscienza ma soprattutto di voler tenere in piedi questo esecutivo, nel caso non avesse i numeri sufficienti per andare avanti, solo per evitare un commissariamento che sarebbe dannosissimo per la città ,vista anche la situazione economica attuale.

La maggioranza politica ,inoltre,da qualche tempo ha inserito nel proprio esecutivo un rappresentante dell’U.D.C. per ampliare il quadro politico ed avere un maggiore consenso programmatico ritenendo cosi facendo di evitare un distacco dalle forze di centro dall’attuale maggioranza concretizzatasi con l’uscita dalla stessa da parte dei consiglieri Ciafardoni e Maddaloni .

Allo stato attuale ,quindi, vi è una maggioranza politica risicata sui numeri in consiglio comunale che però tiene per il soccorso o chiamiamolo appoggio esterno dei consiglieri Di Carlo e Cameli.

La maggioranza ,inoltre, ultimamente è più in difficoltà da un punto di vista politico in quanto ,dopo il congresso cittadino dell’Italia dei Valori, è stata eletta una segreteria , sicuramente spostata a sinistra, che soffre e non sopporta che l’esecutivo in cui partecipa ed ha responsabilità di governo viene “salvato” dai consiglieri Di Carlo e Cameli ,loro acerrimi nemici politici in quanto ideologicamente molto distanti dal loro pensiero e dalle loro convinzioni politiche.

A questo punto c’è da porsi un interrogativo:come farà questa maggioranza ad adottare atti amministrativi determinanti ed impopolari per proseguire nel governo della città senza una maggioranza politica compatta negli intenti politici e con i numeri dei consiglieri cosi ridotti al minimo.

Risulta evidente che non potrà ricercare sempre il voto o l’astensione dei consiglieri Di Carlo e Cameli perché questo esporrebbe sicuramente la maggioranza ad un serrato dibattito interno che la lacererebbe. Il cardine della sopravvivenza politica della maggioranza sta in quello che uscirà dal dibattito interno,che però tarda a venire, del PD. Appare evidente che se dovesse risultare vincente la linea politica del Sindaco Mastromauro il PD andrebbe ad un’alleanza( ovvero si allargherebbe) con le forze di centro(non dimentichiamo che l’attuale Sindaco rifiutò l’alleanza pre-elettorale con il partito della Rifondazione Comunista e non nominò un rappresentante dei Comunisti Italiani in Giunta pur avendo avuto il loro sostegno elettorale) , mentre se dovesse prevalere all’interno del partito di maggioranza relativa la linea di sinistra ,presente nel PD con autorevoli esponenti,(è di dominio pubblico che a Giulianova si sarebbe dovuta istituire come sede una “fabbrica del leader Vendola” nell’abitazione di un consigliere regionale del PD ), porterebbe proprio il PD verso sinistra e cioè ricercando alleanze verso i rappresentanti dei seguaci di Vendola ,la sinistra storica,la segreteria dell’Italia dei Valori e ,forse, verso anche il raggruppamento del Cittadino Governante .

Ci si lasci ,però,un inciso:il consigliere regionale del PD che voleva istituire la “FABBRICA DI VENDOLA” e rappresentare tale corrente, spostando a sinistra il PD, aveva escluso dal governo della città mentre era stato Sindaco il partito della Rifondazione Comunista ed era stato politicamente l’antitesi al leader del Cittadino Governante ,il dott.Franco Arboretti,notoriamente uomo integerrimo e scrupoloso ma di chiara estrazione ed ideologia di sinistra.

Questi sono i misteri e gli interrogativi della politica che non si riescono a spiegare o forse si spiegano in un modo che allontanano la gente dalla partecipazione alla politica attiva .

In consiglio comunale i temi e gli atti del decentramento,della delega fiscale,dello sviluppo della città,del lavoro non possono essere adottati senza un adeguato, chiaro e compatto scenario politico che allo stato attuale risulta essere,invece, lacunoso,confusionario e sicuramente non rassicurante per i cittadini di Giulianova.

Mi auguro che questa mia riflessione possa essere da stimolo per riaprire il dibattito politico sui temi politici ed amministrativi di vitale importanza per la nostra città basato sui contenuti,tralasciando inutili e dannosi individualismi, altrimenti vedo un futuro pieno d’improvvisazione e di incertezze che aggraverebbe la già precaria situazione economica attuale.

Con profonda stima

Giulianova 5.11.2011

Berardo D’Antonio già consigliere comunale