alt

Venerdì 14 gennaio 2011, alle ore 18.00, presso la Sala Carino Gambacorta della Banca di Teramo, verrà presentato un importante studio di Francesca Cappelletti dal titolo “Caravaggio. Un ritratto somigliante” (Electa, 2009).

 L’evento è a cura della storica d’arte Manuela Valleriani, che interverrà sull’opera relativa al grande maestro a diretto colloquio con l’autrice. La presentazione del volume si colloca nell’ambito delle celebrazioni – ancora in corso in varie parti d’Italia – per il quarto centenario della morte di Michelangelo Merisi detto ilCaravaggio (1571-1610). Per l’occasione l’intero “corpus” dell’artista è ripercorso in questo elegante volume da Francesca Cappelletti, studiosa della pittura del Seicento, nota per le ricerche archivistiche legate al dipinto di Caravaggio “La cattura di Cristo” (1602) – rintracciato a Dublino nel 1993 – e per essere stata, in seguito a questa vicenda, la protagonista del romanzo di Jonathan Harr “Il Caravaggio ritrovato”, ispirato appunto a tale ritrovamento. Un’autorevole monografia sul maestro – arricchita da un’apposita campagna fotografica, sostenuta da Electa, di ben 160 illustrazioni – destinata al grande pubblico, ma aggiornata sugli studi più recenti, basata su una completa ricognizione delle attribuzioni e dei dati documentari, che invita a riflettere su un catalogo di opere da considerare come base realistica per ulteriori proposte attributive. Francesca Cappelletti cerca infatti di fornire un “ritratto somigliante” di Caravaggio pittore, partendo dalle opere e dalle fonti, in modo da ristabilire un’immagine dell’artista più vicina alla verità storica, sia rispetto alle interpretazioni romanzesche della sua vita, sia in merito all’ampliamento – ormai indiscriminato – del catalogo delle opere, riportando dunque la figura del maestro alle dinamiche artistiche del periodo e del contesto in cui visse. “Un tentativo – scrive l’autrice – di rimettere nel suo ritratto, nelle sue mani, il pennello vicino alla spada.” L’opera di Caravaggio appare scandita nel libro in tre tappe: l’apprendistato a Milano e i primi anni romani; l’attività per i grandi committenti e collezionisti a Roma, ai quali Caravaggio deve probabilmente gli incarichi più prestigiosi; l’omicidio di Ranuccio Tommasoni e la conseguente fuga verso Napoli, con i vari e drammatici spostamenti fino alla morte solitaria e ancora controversa. Si tratta, quindi, di una risistemazione dei dati storici e delle attribuzioni che cerca di dare non nuove interpretazioni dell’artista, ma un’immagine coerente del suo percorso stilistico, senza fermarsi alla biografia per giustificare la potenza delle sue invenzioni, straordinarie e ancora oggi commoventi. Come ha scritto Roger Fry: “Il primo artista moderno, il primo a procedere non per evoluzioni ma per rivoluzioni. Sebbene la sua arte per molti versi sia molto convenzionale… egli fu anche il primo realista… la sua forza e la sua sincerità forzano la nostra ammirazione e il puro potere della sua originalità lo rende una delle figure più interessanti della storia dell’arte”.

 

Francesca Cappelletti si è laureata a Roma nel 1987; ha svolto le ricerche per il suo dottorato presso il Warburg Institute di Londra e il Collège de France di Parigi. Professore associato di Storia dell’Arte dei Paesi Europei all’Università di Ferrara, si dedica da anni allo studio del collezionismo italiano del Seicento. Ha pubblicato un volume sulla collezione Mattei di Roma (in collaborazione con L. Testa, 1994) e vari articoli sulle vicende della sua dispersione. Ha collaborato a ricostruire la formazione e l’assetto della Galleria Doria Pamphilj di Roma, sulla base di ricerche d’archivio che sono state poi utilizzate per il riallestimento della stessa raccolta nel 1996. Ha studiato la presenza di artisti stranieri in Italia nel corso del Seicento, in particolare di pittori caravaggeschi e fiamminghi. Ha scritto saggi e curato un convegno internazionale sulla nascita della pittura di paesaggio. Oltre a contribuire a numerosi cataloghi di mostre, ha partecipato a comitati scientifici di mostre internazionali, tra cui “The Genius of Rome” (Londra e Roma, 2001) e “Caravaggio e i Giustiniani” (Roma e Berlino, 2001).

Manuela Valleriani si è laureata e specializzata a Roma. Studiosa del Cinquecento romano ma interessata anche al panorama artistico contemporaneo, è docente di Lettere e Storia dell’Arte negli istituti superiori di Teramo e provincia; curatrice di mostre ed eventi artistici, collabora con varie riviste e periodici di arte e cultura. Nel 2005-2006 ha preso parte ad un progetto presso il MIBAC – ex Istituto Centrale per il Restauro; ha svolto inoltre attività di catalogazione dei beni culturali nell’ambito di un progetto nazionale promosso dalla C.E.I. Nel 2009 ha curato alla Banca di Teramo un incontro di studio in occasione del centenario della nascita del Futurismo. Tra le sue pubblicazioni: le Nuove Voci del Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi (Milano, 2003), Manno Sbarri e la Cassetta Farnese di Capodimonte. Capolavori di oreficeria cinquecentesca, in Giovani studiosi a confronto: ricerche di storia dell’arte dal XV al XX secolo (Atti del convegno, a cura di A. Fiabane, Roma 2004); Futurismo: arte + azione + vita, in 1909/2009: Cento anni di Futurismo (catalogo della mostra, a cura dell’Ass. Culturale “Piazza Dante”, Giulianova, 2009).