Mi presento per chi non mi conoscesse, mi chiamo Stella e sono la figlia di Peppino Marozzi. Non ho mai detto e scritto nulla sulla vicenda che riguarda l’edificazione della collina sottostante il Belvedere ma in questi giorni ne ho sentite tante, troppe forse.
Mio padre e’ un imprenditore ma per chi non ne fosse al corrente ha un’azienda che produce plastica e non un impresa edile.
L’idea di un palazzo di 14 metri che sorge ai piedi della collina non piace a nessuno, non piace a me e tanto meno a lui.
Vi assicuro che da quando sono bambina di progetti alternativi, aperti sul tavolo della sala di casa mia ne ho visti passare. Proposte a parer mio bellissime, case basse e aree verdi. Ricordo che in uno c’era anche uno spazio per l’eventuale costruzione di un campo da tennis e uno da basket. A quanto pare questi progetti non li hanno trovati interessanti o adeguati anzi, vi diro’ di piu’, mio padre non e’ MAI stato convocato ad un incontro per una qualunque trattativa al riguardo, percio’ non gli resta che costruire quello che il piano regolatore prevede per quel terreno e che il TAR ha confermato: un BEL palazzo. Perche’ tale sara’, perche’ se mio padre ha atteso piu di 10 anni e’ perche’ ama il suo paese, perche’ ‘ sognava di costruire qualcosa che rivalutasse davvero l’area circostante Piazza Della Chiesa.
Non e’ nel mio interesse entrare nel merito politico della cosa ma e’ nel mio interesse dire pero’ che c’e’ un limite a tutto, c’e’ un limite alla pazienza e deve esserci un limite a coloro che dicono che “l’acqua va a lu mar”,a coloro che lo hanno chiamato palazzinaro o mafioso, perche’ quantomeno l’informazione e la conoscenza dei fatti reali devono essere alla base della critica e del giudizio.