Il più famoso estensore  di lettere anonime della città, ridotto a dialogare dal gran fascista che è con il fez nascosto sotto al letto con quelli che non l’hanno mai pensata come lui, e quindi soffrendo, pensa di intimidiire qualcuno parlando di filanda e dintorni. Siamo alla prima adolescenza e le tesimonianze le abbiamo  anche noi e sarebbe bello se lui le rendesse pubbliche. Lo sfidiamo su questo. E che paura dobbiamo avere dopo il famoso manifesto della Pasqua del 1969? Quanto al  lavoro, 35 anni di radio sono un orgoglio per noi e uno smacco per chi non ha saputo costruire niente.  La realtà è che stavolta abbiamo toccato il nervo scoperto, lui no  Sul lavoro, dicevamo. Bisognerebbe  fare un quadro di quello che abbiamo saputo fare in tanti anni. Roba di ccui lo scrivano clandestino è esperto e dei quali hai riempito le case dei paesi dove lo hanno mandato a lavorare. Tutto il mondo della finanza teramana lo sa. Poi però la pacchia è finita ed ora deve bighellonare alla ricerca di un ruolo che non potrà avere mai. Purtroppo glielo abbiamo dato noi rispondendogli. Dovrebbe tornare a scrivere  le sue lettere  anonime, ma senza farsene accorgere. Abbiamo le copie e non è che lui. Che tristezza che esista ancora gente così.