– L’Abruzzo e le altre regioni

chiederanno domani ufficialmente al Governo modifiche al decreto

“Milleproroghe” che incide notevolmente sull’entità dei fondi

per lo stato di calamità naturale. Nel contempo, andrà alla

firma del presidente del Consiglio dei ministri l’ordinanza che

stanzia 10 milioni di euro come primo fondo per il ristoro dei

danni dell’alluvione che ha colpito la provincia di Teramo lo

scorso 1 marzo.

   Lo ha annunciato il presidente della Regione, Gianni Chiodi,

intervenuto alla riunione organizzata dalla Provincia di Teramo

con i sindaci dei comuni colpiti dalla calamità naturale, alla

quale hanno partecipato anche l’assessore alla Protezione

civile, Giuliano Giuliante, e il segretario generale della

Regione, Enrico Mazzarelli.

   Si tratta di una dotazione iniziale di 10 milioni – ha

spiegato Chiodi – dei quali il 60 per cento a carico della

Regione. Sto lavorando per ulteriori 10 milioni in modo da

raddoppiare la disponibilità di cassa. Siamo stati velocissimi,

neanche L’Aquila dopo il sisma ha avuto l’ordinanza in questi

tempi brevissimi. Allo stanziamento seguirà la quantificazione

dei danni da parte del commissario straordinario individuato per

gestire l’emergenza.

   Chiodi esclude al momento l’aumento di tasse per l’alluvione:

Sono due anni che sto scommettendo per evitare di aumentare le

tasse in una regione che ha uno stato di dissesto: finora non lo

abbiamo fatto e continuerò a non farlo a patto che finiscano le

situazioni di emergenza. Quanto al 60 per cento a carico della

Regione dei primi 10 milioni di euro (la restante parte sarà a

carico della Protezione Civile nazionale), Chiodi ha fatto

alcune ipotesi per il suo reperimento nei meandri del bilancio

regionale: “Non ci sono risorse libere, tutte impegnate per il

ripianamento del disavanzo della sanità: l’unica possibilità

é quella di destinare le somme derivanti dai ribassi d’asta dei

cosiddetti accordi di programma quadro, che ammontano a circa 6

milioni di euro e che sarebbero serviti per investimenti

infrastrutturali”.

   Nel corso della riunione, non sono mancati spunti polemici,

soprattutto da alcuni sindaci di centrosinistra, in particolare

quelli di Bellante, Pineto e Giulianova. Ferme le critiche

all’individuazione del commissario straordinario nella persona

del presidente della Provincia, Valter Catarra, la cui nomina

Chiodi proporrà al Governo al suo posto, i tre primi cittadini

hanno chiesto di ottenere dal Governo deroghe più ampie al

patto di stabilità che non soltanto per le spese

dell’emergenza, così come lo slittamento di due anni della

maxirata della restituzione allo Stato dell’anticipazione di

cassa di 200 milioni di euro per far fronte al buco della

sanità.

   Lo stesso Chiodi ha anticipato che domani Giuliante

parteciperà alla conferenza Stato-Regioni che avrà all’ordine

del giorno la discussione proprio sugli aspetti del decreto

“Milleproroghe” le cui conseguenze dirette sull’erogazione di

fondi sono state anticipate con preoccupazione dallo stesso

assessore regionale, che ha chiamato alla mobilitazione anche i

sindaci della provincia di Teramo. (ANSA).