L’Italia è un Paese dove si stima una perdita da parte dello Stato di circa 100 miliardi l’anno a causa dell’evasione fiscale. L’attuale Governo con il Federalismo fiscale impoverisce sempre più le casse comunali. In simili condizioni, che andrebbero adeguatamente affrontate a livello nazionale, è ancora più doveroso per le amministrazioni comunali che non vogliano penalizzare le città e i cittadini attuare una rigorosa ed equa politica delle entrate ed una razionale e qualificata politica della spesa. Questo è il Buongoverno. Purtroppo, non è il caso di Giulianova.

Nel Bilancio del 2011 analizzando le Entrate si riscontrano cospicui mancati introiti (legati all’elusione fiscale e ad una gestione politico-amministrativa poco attenta agli interessi generali in campo urbanistico e nelle alienazioni), lievitano, inopportunamente, alcune imposte come il canone di occupazione del suolo pubblico (in Centro Storico è aumentato del 50%) e compare il nuovo balzello quotidiano dei parcheggi a pagamento.

Quali sono le mancate entrate più significative?

  • La non piena riscossione di ICI e TARSU derivante dalla non individuazione delle seconde case presentate impropriamente come prime case (si stima una perdita tra i 500.000 e il milione di euro)
  • Nel capitolo degli introiti legati all’attività edilizia continuano a mancare all’appello i 5-6 milioni di euro del PRUSST ex SADAM e le centinaia di migliaia di euro delle lottizzazioni delle grandi aree.
  • le perdite (almeno un milione di euro) legate alla “svendita” della scuola Acquaviva.
  • L’ ammanco di 940.000 di Julia Reti mai recuperato e quello recente legato alla vicenda dei loculi.
  • I pochi introiti derivanti dalla Farmacia e dal Mercato Ittico.

Ci sono, invero, aspetti positivi nella lotta all’evasione fiscale con recupero di introiti importanti (TARSU e ICI) grazie anche al qualificato impegno del dirigente e del personale della Ragioneria;

ma dopo il recupero di un’evasione fiscale ormai di oltre un milione di euro all’anno, l’altro l’obiettivo non dovrebbe essere pagare tutti un po’ meno? Ad esempio riducendo la TARSU che è al di sopra della media dei comuni abruzzesi. Si dice che da anni essa non viene aumentata ma non si ricorda che fu aumentata in un sol colpo nel 2007, quando crebbe del 30% portandola a livelli molto alti.

Anche nella Spesa (complessivamente circa 26 milioni di euro) ci sono sprechi significativi e siccome la spesa per i rifiuti, per il personale, per i mutui, per il Consorzio Ambito Sociale Tordino e per l’energia elettrica ammonta a 17.239.000, cioè circa i 2/3 della spesa corrente, si capisce che già concentrandosi su queste voci si potrebbe ridurre e qualificare di molto la spesa complessiva. Qualche esempio:

  • Nella gestione dei rifiuti se si adottasse il modello Vedelago (raccolta differenziata spinta con riciclo di tutti i rifiuti), da noi presentato al Kursaal qualche settimana fa, avremmo un risparmio di circa il 40% pari a 2-2,5 milioni di euro all’anno. Invece, paradossalmente, nonostante il sistema della raccolta differenziata “porta a porta” viga dal 2007 per circa la metà degli abitanti e da oltre un semestre per la quasi totalità della popolazione, continuiamo a veder crescere, annualmente, sempre più la spesa nel settore, mentre sarebbe logico attendersi, man mano, una sua progressiva riduzione.
  • Nella spesa per i mutui continuiamo a pagare interessi passivi (che vanno in fumo) di circa un milione di euro all’anno per l’eccessivo indebitamento contratto negli ultimi 5-6 anni per opere pubbliche opinabili come Piazza Buozzi, Corso Garibaldi, piazza retrostante il comune, Piazza Oberdan, Lungomare ovest, parcheggio davanti al Caprice, area ex Golf bar, e tratto sud della SS16: fosse servito almeno per completare il Sottobelvedere ed accelerare la riapertura della Biblioteca e della Pinacoteca Bindi, insopportabilmente chiuse da anni! Comunque, spendere ogni anno 400-500 mila euro in più, rispetto alla tradizionale e più sostenibile spesa per interessi passivi avuta fino al 2004 non è una scelta responsabile: quelle risorse che si volatilizzano ogni anno (e per molto tempo ancora) potevano essere meglio impiegate nel campo delle scuole, della cultura e del sociale che sono in forte sofferenza.
  • In mancanza di un assessorato ai Servizi Sociali (che a Giulianova era sempre stato presente, sin dagli anni ’70) il Comune trasferisce al Consorzio Ambito Sociale Tordino mediamente ogni anno 2 milioni e mezzo di euro per una spesa – che i revisori dei conti definiscono finora poco controllata e controllabile – nel sociale dove le lamentele degli operatori e degli utenti sono continue.
  • Nella spesa per l’energia elettrica, dove, tra l’altro, è avvenuto il cambio del gestore senza passare per nessuna gara , molto si potrebbe risparmiare con scelte tese alla riduzione dei consumi e all’impiego delle fonti rinnovabili.

E’ chiarissimo, quindi, che un altro Bilancio sarebbe stato possibile: con un uso più oculato delle risorse pubbliche e un atteggiamento più rispettoso delle difficoltà economiche dei cittadini e delle famiglie e più sensibile alla qualità complessiva della vita cittadina. Ma, evidentemente, per tutto ciò in questa città è necessario un vero cambiamento.

 

 

Giulianova 21 maggio 2011

 

IL CITTADINO GOVERNANTE

associazione di cultura politica

 

 

 

 

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