Ha del prodigioso nel suo camaleontismo, ma è comunque non convincente, il tentativo dell’assessore Paolo Gatti di dribblare le sue responsabilità, oltretutto deformando ad usum Delphini il senso delle mie dichiarazioni”.

Il sindaco Francesco Mastromauro replica così all’assessore regionale all’Istruzione che ha definito l’intervento del sindaco di Giulianova sull’accorpamento, affidato ieri ad un comunicato stampa, “rozzo e inadeguato” nella forma, reputando altresì “inquietanti e pericolose”, quanto al contenuto, le sue affermazioni.

E così”, continua il sindaco Mastromauro, “mentre da un lato l’assessore Gatti sibillinamente sembra attribuirsi il merito di aver salvato le scuole dell’entroterra, dall’altro lato, relativamente alla negata autonomia di “Crocetti” e “’Cerulli”,  scarica pilatescamente tutto sull’Ufficio scolastico regionale, con una evidente ammissione di impotenza”.

Mai giudicato, né tantomeno indicato come ‘inutile orpello’ l’Ufficio scolastico regionale, che è e rimane, come ognuno sa, un organo periferico del Ministero a circoscrizione regionale. Semmai – argomenta il sindaco – ho affermato con forza, e lo ribadisco proprio in virtù del mio senso delle Istituzioni, come la volontà popolare, cristallizzata nel nostro consiglio comunale e in quello provinciale, massime espressioni rappresentative del territorio, sia stata del tutto mortificata. Ecco allora il senso, quello autentico, della mia amarezza: la constatazione, cioé, del prevalere di un organo tecnico, quale appunto l’Ufficio scolastico regionale, sulle istanze del territorio, non della politica. E allora chiedo all’assessore Gatti, ma è una domanda retorica, chi tra noi due abbia veramente il senso delle Istituzioni e a chi vada attribuito il deficit di cultura politica”.

Il sindaco riafferma poi le responsabilità dell’assesore Gatti. “Dice l’assessore Gatti che il piano di dimensionamento scolastico, adottato dalla Giunta regionale su sua proposta e di cui quindi se ne assume il merito, presenta una più razionale organizzazione dell’offerta d’istruzione, peraltro, parole sue, maggiormente vicina alle reali esigenze del territorio, tranne, ovviamente, quello di Giulianova. E allora delle due l’una. O l’assessore regionale, come traspare dai meriti che si attribuisce, ha reale voce in capitolo, una voce, dunque, autorevole e in grado di incidere con risultanze sicure persino sui pareri dell’Ufficio scolastico regionale. Oppure l’assessore non ha alcun ruolo nella vicenda perché, come egli afferma con spietata forza rivelatrice quando si tratta però di Giulianova e non dell’entroterra, è l’Ufficio scolastico regionale, prestigiosa articolazione dello Stato, a decidere per tutti con il suo invalicabile parere. Da ciò  – conclude il sindaco – una domanda ineludibile: l’assessore regionale che ci sta a fare? Inutile dunque averlo votato e tornare a votarlo. E mi perdoni l’avvocato Gatti per questa forse rozza ma logica conclusione. A meno che non il merito ma il demerito dell’irrazionale soluzione per Giulianova  sia tutto suo e solo suo”.