Grande successo per la Rassegna Artistica “Prometeo”, patrocinata dal Comune di Giulianova, ideata e progettata dall’Arch. Emidio Calvarese e salutata con piacere dall’assessore alla Cultura Luciano Crescentini presente, andata in scena mercoledì sera a Giulianova in un Palazzo Re completamente pieno di gente che, oltre che ammirare ed ascoltare le opere prime sul tema “La città” realizzate dai 5 artisti invitati, hanno potuto apprezzare le voci dei cantanti Noemi Morrese, Andrea Scimitarra e Francesca Aprile del gruppo “Inossidabili” e confrontarsi dialogando con gli autori creando un ambiente aperto all’insegna della cultura patrimonio di tutti e soprattutto accessibile e comprensibile.

Un tema che ha sollevato più di una polemica facendo riflettere le persone intervenute, spaccando anche le sensazioni degli artisti che, nella visione musicale del Maestro Marco Palladini, è stata una ricerca di tutti i momenti fondamentali di una persona qualsiasi che si muove all’interno di una città, magistrale il trasferimento delle sue emozioni nei suoni del pianoforte che hanno riportato alla memoria i rumori fondamentali di una giornata trascorsa tra strade, edifici, musei e chiese.

Altrettanto illuminato il paragone della pittrice Patrizia Franchi che, in una cartina della sua città dipinta su tela, ha riproposto il movimento della gente idealizzando le persone come molle che si incontrano e si conoscono tra loro, pronte a saltare trasportate dalle loro emozioni.

Le poesie di Alessio Sabatini Sciarroni, ispirate ai luoghi, ai monumenti ed ai punti di riferimento delle grandi città del mondo, hanno saputo renderle vive e palpabili, quasi fossero accarezzate dalle parole dell’autore che hanno donato magia a luoghi, trasportandoli ideologicamente in luoghi lontani.

Dal bronzo dello scultore Nicola Monticelli il messaggio di una città moderna, le forme di un uomo che cambiano dimensione viste dalla banchina di una fermata di metropolitana, quasi si fondessero con l’ambiente e con i materiali circostanti, diventando un tutt’uno con vetro e metallo, un dinamismo che caratterizza il progresso dove si utilizzano materiali duttili e veloci che mutano l’immagine di una città velocemente.

Nel lavoro del fotografo Marco Calvarese il sogno di una città vista da un bambino, rovinato da quelle regole non scritte ma che si è costretti a rispettare per poter sopravvivere in  una metropoli dove ci si trova a dover affrontare lotte politiche, sportive e stradali, quasi le persone fossero attaccate come dei burattini a dei fili guidati da un mostro creato da loro stessi, non a caso hanno lo stesso volto, pronto a mangiarli in ogni momento.

“In un periodo nel quale si sentono termini come PRG, SUP, VIA, VAS, B2, B1, E2… affondato, mi sembrava opportuno parlare della città in un modo più comprensibile alle persone e non solo per tecnici come me”, ha dichiarato il direttore artistico di Prometeo, l’Arch. Emidio Calvarese, “per questo motivo ho ritenuto giusto dare la parola agli artisti che, in alcune città, affiancano anche il lavoro di architetti, ingegneri e geometri”.