Troviamo sconcertante che continui con ostinazione da parte del sindaco la chiusura nei confronti delle esigenze espresse dai commercianti ambulanti del mercato del giovedě collocato sul lungomare centrale.

Detto mercato fu spostato sul lungomare dalla giunta di centro-destra in seguito alle modifiche

(apportate in fase di ristrutturazione di Viale Orsini) che resero non piů idoneo il viale stesso ad accogliere i banchi di vendita degli ambulanti: non furono quindi i lavoratori a voler andare sul lungomare, bensě gli amministratori dell’epoca a decidere il trasferimento.

Sarebbe, naturalmente, del tutto plausibile ricercare un diverso assetto del lungomare monumentale per migliorarne ulteriormente la bellezza, la funzionalitŕ, la vivibilitŕ; come sarebbe del tutto plausibile che questo comportasse uno spostamento del mercato sulla carreggiata ovest o in un’altra zona idonea ad accogliere in maniera adeguata i lavoratori di uno dei piů importanti mercati ambulanti in Abruzzo. Questo, perň, solo nel caso in cui si fosse di fronte ad una elaborazione progettuale complessiva, innovativa, concreta e senza penalizzazioni per alcuno: ma non siamo di fronte a niente di tutto ciň. Siamo, purtroppo, di fronte ad un maldestro e deprecabile tentativo di privilegiare qualcuno con la conseguente penalizzazione di tanti altri.

Nel farlo l’amministrazione non ha avuto proposte e motivazioni convincenti (e condivise) per spostare altrove tutto il mercato del giovedě e, nell’incontro con i commercianti al Kursaal, ha deciso di lasciare sul lungomare uno dei mercati ambulanti piů importanti d’Abruzzo.

Ovviamente questo doveva essere vero per tutti gli operatori.

Per questo č sembrato veramente singolare che il sindaco abbia fatto emettere una prima direttiva per far lasciare libero uno solo dei parcheggi del lungomare centrale, cosa che ha comportato lo sgombero di sette ambulanti.

A quel punto Il Cittadino Governante ha messo in luce tutta la sperequazione insita nella decisione dell’amministrazione: tutela al massimo grado per un hotel in particolare, indifferenza per la sorte dei sette lavoratori cacciati.

Colpito nel segno, il sindaco, per smarcarsi dall’accusa di favorire qualcuno (in patente conflitto di interessi) che in consiglio comunale, pur appartenendo all’opposizione, vota costantemente a favore della maggioranza), ha affermato e fatto cose ancora piů sconcertanti.

Da una parte ha raccontato che ai commercianti era stato detto, nella riunione del Kursaal, che se volevano restare sul lungomare centrale sarebbero andati incontro agli spostamenti (i commercianti perň dicono di non ricordare ciň). Dall’altra ha dato disposizione di liberare altri due parcheggi, allontanando altri 13 venditori ambulanti.

Il mercato del giovedě praticamente viene messo a soqquadro, polverizzato un po’ qua un po’ lŕ, con notevoli ripercussioni sui lavoratori colpiti dai provvedimenti.

Responsabilmente, perň, gli ambulanti hanno proposto una possibile soluzione di compromesso che il sindaco si rifiuta di prendere in considerazione.

Siccome ci sembra doveroso occuparsi dei diritti di chi lavora – in questo caso lavoratori che si alzano all’alba e che risentono molto della grave crisi economica attuale – proponiamo la seguente mozione (riprendendo la proposta avanzata dai commercianti):

Su ogni area di parcheggio del lungomare centrale si individuino nella metŕ est gli spazi per i venditori ambulanti giŕ esistenti (modificando la disposizione dei banchi) e nella metŕ ovest i posti auto. Questa soluzione, tra l’altro, eviterebbe la pericolosa convivenza fra auto e pedoni frequentatori del mercato che, in questo momento, con le disposizioni vigenti, invece, esiste.

 

Ci sembra una soluzione equa, di buon senso che dŕ risposte concrete sia alle esigenze dei lavoratori che alle esigenze di parcheggio sul lungomare centrale, e che č gradita anche dagli ambulanti che, va notato, accettano un ridimensionamento degli spazi che precedentemente erano a loro disposizione.

Un’amministrazione se č seria, responsabile e attenta alle ragioni di tutti non puň non far propria

una mediazione che ci sembra ineccepibile.

 

 

                                                          Gruppo consiliare Il Cittadino Governante per cambiare

                                                          Capogruppo Franco Arboretti