Il consiglio comunale che si è tenuto al Kursaal il 27 marzo, mal preparato e mal gestito, è stato per buona parte un’occasione mancata per tutelare meglio la nostra città in campo sanitario. Giulianova avrebbe avuto maggiore forza contrattuale nei confronti della Regione e del manager della ASL se tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, avessero definito in precedenza una piattaforma unitaria di richieste ben argomentate . Purtroppo, però, la commissione consiliare della sanità non si riunisce da circa un anno ed invano è stato richiesto da Il Cittadino Governante in occasione della stesura dell’Atto aziendale da parte del prof. Varrassi. Sarebbe stato più logico, inoltre,  che il manager della ASL e il sub-commissario regionale Baraldi dicessero cosa  prevedevano per Giulianova e che poi i consiglieri replicassero, lasciando al governatore Chiodi le conclusioni. Il presidente del consiglio comunale sembrava aver recepito, seppur in extremis, questa nostra proposta e invece i consiglieri hanno dovuto parlare prima, al buio e senza possibilità di replica!
Come si può valutare, comunque, questo ennesimo consiglio sull’ospedale?
Un po’ è stato la solita  passerella, un po’ ha aiutato a capire le intenzioni di chi governa, complessivamente è stato poco produttivo. Occasioni così importanti non andrebbero sciupate, specie se le si è inseguite a lungo.
Significativa, comunque, la diagnosi impietosa, critica anche nei confronti della sua parte politica, che il governatore Chiodi ha fatto del disastro finanziario a cui è stata condotta la sanità abruzzese tra il 2000 ed il 2008 dai governi regionali sia di centro-destra che di centro-sinistra quando il debito nella sanità, in Abruzzo, è passato da 543 milioni a 2 miliardi e 492 milioni a causa dello sperpero e, pare, di sanitopoli. Per questo la regione Abruzzo è stata commissariata dal governo nazionale e i cittadini abruzzesi stanno pagando da tre anni sulla loro pelle le conseguenze dei drastici rimedi per rientrare nei conti. Bisogna però per il futuro cercare, responsabilmente, le strade che diano all’Abruzzo una sanità di qualità, sia ospedaliera che territoriale, a costi sostenibili, razionalmente distribuita, con strutture facilmente raggiungibili, da ogni angolo della regione. Questo vuol dire che i 35 ospedali abruzzesi (veramente troppi per un milione 350.000 abitanti  stando ai criteri razionali e alle leggi sanitarie) vanno ridotti al fine di liberare le risorse per realizzare una rete ospedaliera di grande qualità in grado di fronteggiare bene qualsiasi patologia tanto da evitare anche la migrazione verso altre regioni con riduzione dei costi della mobilità passiva. Per contrastare la suddetta mobilità passiva oltre che sulla qualità dei servizi ospedalieri occorre puntare sulle ubicazioni strategiche dei presidi sul territorio regionale e a noi sembra che la posizione e i collegamenti stradali, autostradali e ferroviari dovrebbero far preferire Giulianova sia ad Atri che a Sant’Omero. Nel consiglio la d.ssa Baraldi ha detto chiaramente che in tale rete  Giulianova deve essere sede di un ospedale di media complessità, uno dei due per acuti della provincia e deve avere tutte le specialità di base con dirigenti di II livello. Bene ma allora il prof. Varrassi deve essere conseguente e nell’Atto aziendale, piuttosto che puntare su Sant’Omero, deve concentrarsi di più sull’ospedale di Giulianova riaprendo il punto nascita (Ginecologia, Ostetricia e Neonatologia) – non è possibile che in sulla costa, dove c’è grande movimento turistico estivo, tra S.Benedetto e Pescara non si possa nascere! -, potenziando il Pronto Soccorso e dotandolo di Astanteria, rendendo pienamente autonoma e autosufficiente l’Ortopedia,  realizzando a Giulianova un servizio di Riabilitazione di grande qualità e confermando, naturalmente, tutti gli altri reparti e servizi esistenti. E su questa strada dovrebbe incoraggiarlo il governatore Chiodi per dimostrarsi coerente con le giuste valutazioni espresse sulle fallimentari gestioni in materia sanitaria dei governi regionali che l’hanno preceduto e per sottrarsi alla critica di essere più sensibile alle sollecitazioni dei comuni amministrati dal centro-destra che alle scelte razionali e responsabili. Bene per quanto riguarda gli impegni annunciati e cioè che il Centro di Fisiopatologia della nutrizione non solo continuerà la propria attività ma sarà potenziato, l’arrivo di unanuova TAC, l’installazione di una RM per tutti gli organi (da noi chiesta per primi da tempo), un nuovo ecocolordoppler, l’apertura della RSA, l’organizzazione delle UCCP per la medicina generale sul territorio, l’arrivo di nuovo personale medico e paramedico a partire dai concorsi per i numerosi primari mancanti. Confidiamo nel fatto che tali impegni si concretizzeranno in breve, sperando che non vi siano ritardi a causa del milione di euro speso per la realizzazione delle camere a pagamento che non era certamente la cosa più urgente fra le tante previste e disattese, che i cittadini aspettano da tempo.Dissentiamo, infine, sulla riproposizione del nuovo ospedale, per quanto fatta in maniera molto più sfumata rispetto a due anni fa e di molto rinviato nel tempo: le risorse non ci sono con certezza e, soprattutto, ci sembra fuori luogo, con la crisi finanziaria in atto nel paese, pensare di spendere almeno 70 milioni di euro, quando su quello esistente sono stati finora impiegati centinaia di migliaia di euro, se non milioni, per la ristrutturazione di varie parti e per l’allestimento di nuove sale operatorie. Sarebbe più saggio completare la ristrutturazione e la messa a norma dell’ospedale esistente e nel contempo riempirlo rapidamente di quei contenuti (reparti, personale, attrezzature) sopradetti.
Giulianova 6 aprile 2012
                                                                                  Il Cittadino Governante
                                                                              associazione di cultura politica