Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato ieri lo Stato di Emergenza nel territorio della Regione Abruzzo per gli eventi meteo verificatisi a febbraio e marzo assegnando la somma di 30,5 milioni. La Giunta regionale aveva inviato al Governo la richiesta di 30 milioni 763mila 732 euro, dei quali 3 milioni 351mila 525 per i servizi di soccorso alla popolazione e 27 milioni 412mila 207 per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche. Entro venti giorni il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Abruzzo, nominerà il Commissario straordinario per la gestione dei fondi assegnati.
Il Dipartimento regionale della Protezione civile ha stilato una relazione di 75 pagine nella quale si registrano, in forma diaristica, con il corredo di foto e di segnalazioni giornalistiche, gli effetti del maltempo sulla popolazione, sui fiumi, sui servizi essenziali e strategici. La relazione, che può essere consultata sul portale della Regione Abruzzo, contiene anche tutte le fasi connesse all’attività di gestione dell’emergenza, con il coinvolgimento della Sala operativa regionale, dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale dello Stato e le ulteriori richieste di 123 milioni 42mila 454 euro per gli interventi urgenti, cui si aggiungono 530 milioni 444mila 184 euro di fabbisogno per il ripristino, avanzato da Geni civili regionali, Province, Comuni, Comunità montane, Consorzi di bonifica, Ater, e Ato. Il documento, verificato nei giorni scorsi a campione dai tecnici del Dipartimento nazionale della protezione civile, è stato allegato alla Dichiarazione dello Stato di emergenza approvata dalla Giunta regionale il 6 marzo scorso.
“La situazione emergenziale sul territorio regionale è ancora in evoluzione – scrive il Presidente Luciano D’Alfonso al Dipartimento nazionale della Protezione civile – in ordine alla presenza di numerose e gravi situazioni di dissesto idrogeologico che continua a determinare condizioni di elevato disagio abitativo e la compromissione della funzionalità e la sicurezza ed efficienza dei collegamento viari. Permane elevato – aggiunge il Presidente – il rischio di nuove interruzioni, soprattutto a carico della viabilità di livello locale e provinciale, con conseguente possibile isolamento di ambiti territoriali e dei centri abitati”.
Nel merito, per quanto riguarda il servizio elettrico, l’area colpita dall’emergenza è stata di 3.600 kmq, il picco di disfunzione si è registrato il 6 marzo, con 146mila utenze disalimentate. I movimenti franosi, in totale nella regione 1.393, hanno interessato oltre ai nuclei abitati e la viabilità regionale, anche le infrastrutture per il servizio idrico. Ammonta infatti a oltre 200mila utenti la fascia di popolazione colpita da disservizi a carico della rete di distribuzione dell’acqua potabile e della rete fognaria. In tutto il periodo emergenziale, le interruzioni totali o parziali con limitazioni al traffico per le precipitazioni nevose e del forte vento hanno, di fatto, determinato l’isolamento dell’Abruzzo. Per la verifica delle criticità idrogeologiche, la collaborazione con l’Ordine regionale dei geologi ha consentito sopralluoghi in circa 35 comuni per un totale di 130 località. La relazione contiene anche un report delle attività dei geometri. I dati significativi delle criticità emergenziali: 273 comuni coinvolti e 2.182 località, 1.393 frane, 562 allagamenti, 68 i comuni che hanno registrato il disservizio idrico, per 198mila abitanti e per una durata di 15 giorni; 202 i comuni che hanno registrato il disservizio elettrico per 147mila abitanti per una durata di sette giorni; 345 le persone sgomberate.
“Non abbiamo mollato un attimo dal giorno dell’emergenza – ha commentato il Sottosegretario alla Giunta regionale Camillo D’Alessandro – e il confronto con il governo proseguirà nelle prossime settimane per dare risposte immediate ai gravi danni che sono stati causati dal maltempo, a tal punto da vedere riconosciuto per la nostra regione lo Stato di emergenza. Restano alcune situazioni da risolvere che saranno oggetto degli interventi che il Presidente D’Alfonso sta portando avanti sul rischio idrogeologico con la Struttura di missione istituita dal governo e guidata da Erasmo D’Angelis”.