Il nuovo Piano di dimensionamento scolastico, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Paolo Gatti, “non modifica in alcun modo l’attuale offerta didattica, i servizi e gli indirizzi di studio, la riduzione delle dirigenze attiene esclusivamente l’assetto amministrativo e burocratico”.

A dichiararlo è il presidente Valter Catarra che riferendosi alle accuse di “scelte politiche” arrivate da Giulianova dove vi sono state numerose prese di posizione per l’accorpamento del “Cerulli” con il “Crocetti” precisa: “Con il nostro Piano, approvato all’unanimità dal Consiglio, chiedevamo delle deroghe e fra queste il mantenimento dell’autonomia del Cerulli a Giulianova e, altro esempio, del polo comprensivo di Bisenti-Arsita. In questi casi, le deroghe non sono state accolte e ciò sulla base di stringenti parametri legislativi applicati dall’Ufficio scolastico regionale. E’ ovvio che come enti locali avremmo preferito mantenere l’autonomia anche in questi istituti ma non bisogna alimentare equivoci: nessuna scuola viene chiusa, le strutture rimangono quelle e gli indirizzi di studio verranno decisi a febbraio. Per gli studenti e le famiglie non cambia nulla. Una dirigenza è stata soppressa anche a Notaresco, il mio Comune: parlare di scelte politiche è davvero insensato tenuto conto nel 2008 gli accorpamenti più importanti vennero fatti nel capoluogo che oggi è meno interessato proprio perché i tagli ci sono già stati”.

Con il Piano licenziato dalla Regione vengono soppresse sette dirigenze e i criteri sono quelli sono fissati dalla legge che fra le altre cose prevede la soppressione delle dirigenze scolastiche in quegli istituti che hanno meno di 500 alunni; sono previste deroghe per i territori di montagna, come ad esempio il polo scolastico di Bisenti-Arsita, dove, comunque, l’ufficio scolastico regionale ha operato lo stesso il taglio della dirigenza in quanto gli studenti sono meno di 300. “Anche in questo caso, però, la scuola rimane, l’unica differenza rispetto al passato è che le iscrizioni e le procedure amministrative dovranno essere svolte presso gli uffici di Castiglione Messer Raimondo. A parte questo caso specifico sono state ottenute tutte le deroghe per le scuole di montagna dove la struttura didattica è spesso l’unico presidio pubblico”

“Non bisogna sottovalutare il fatto – chiosa il Presidente – che l’obiettivo della riorganizzazione è quello di liberare delle risorse economiche che dai capitoli amministrativi vengono trasferite a quelli sulla didattica e che l’Ufficio scolastico fa delle scelte e fissa dei paletti che devono essere equanimi per tutta la Regione. Situazioni simili a quelle del Cerulli di Giulianova ci sono anche in altre province e anche in quei casi si è deciso di sopprimere le dirigenze.

 

 

Teramo 8 gennaio 2011