L’atto aziendale della ASL di Teramo, giunto ormai alla terza versione (sic!) e le dichiarazioni del Direttore Generale nella conferenza stampa di sabato scorso, suscitano non poche perplessità sulla rispondenza dell’atto ai bisogni di salute dei cittadini teramani.Finalmente, dopo anni di battaglia della FP CGIL di Teramo, si è sentito parlare di specializzazione dei 4 presidi ospedalieri a garanzia della salvaguardia di tutta la ASL di Teramo. Il giudizio positivo, tuttavia, si conclude qui. Questa O.S., infatti, ritiene che la proposta di atto aziendale determini ulteriori sprechi e possibili clientele a danno dei cittadini.Lo dimostrerebbero i numerosi indizi tracciati nell’atto aziendale. Le discipline mediche sono state accorpate o divise senza nessun criterio logico tradendo una visione alquanto antiquata della medicina, del ruolo dell’ospedale e generando sprechi o maggiore efficienza dei servizi resi. Alcuni esempi:

  • viene creato un dipartimento ad hoc cioè quello Fisico Tecnico Informatico (con tre strutture complesse) che poteva essere inserito nello staff di Direzione visto che già c’è la struttura semplice Statistica ed Epidemiologia”. Perché avere un direttore in più con sicuri costi aggiuntivi?
  • la struttura semplice Fisica sanitaria viene tolta dal Dipartimento della Diagnostica – oggi Tecnologie pesanti – e viene inserita nel Dipartimento Fisico Tecnico Informatico pur non avendo alcuna attinenza con esso
  • la scelta di creare dipartimenti a direzione universitaria non determina alcun risparmio e si penalizzano le professionalità interne che in questi anni difficili hanno garantito con abnegazione i servizi ai cittadini teramani e che oggi vengono esclusi
  • la riduzione di unità complesse in unità semplici, non potendo assumere nuovo personale, andranno a smembrare le altre unità rendendo impossibile l’attuazione dell’assistenza sanitaria in ogni struttura e aumenteranno i costi per l’assunzione del  relativo primario.Allora i criteri pare siano altri. Se si considera che il direttore del Dipartimento viene scelto dal Direttore Generale sulla base di una terna di nominativi indicati dai direttori delle unità complesse, il gioco appare chiaro: si decide a tavolino il nuovo primario di un dato Dipartimento. In questo, si creano solo tre unità complesse e vien fuori automaticamente il nome del “prescelto” L’istituzione di unità semplici, inoltre, come nel caso delle strutture nell’ambito del SIAN, sembrano indicare ulteriormente la volontà di premiare clientele senza alcun beneficio per la collettività, sono in contrasto con il piano sanitario regionale vigente e sono più costose. I dubbi sono molteplici: la priorità di questa ASL è la scelta dei primari o è la giusta specializzazione dei 4 presidi ospedalieri? Si ridurranno le vergognose liste di attesa e la grave carenza di personale? I precari – di cui non son note le sorti visto che vengono rinnovati di mese in mese – vedranno una soluzione occupazionale stabile o si applicheranno le norme di questo Governo che impone il taglio del 50%?Il direttore generale dichiara di dover rimandare la soluzione di queste questioni alla Regione Abruzzo e al Ministero evidenziando così il limite del potere decisionale di un manager. Nella realtà, il direttore generale ha solo il potere di scegliere i primari…  Voci insistenti riferiscono, infine, di un consistente tesoretto di circa 15 milioni di euro che il vecchio Direttore Generale avrebbe inserito in bilancio. La FP CGIL di Teramo chiede al Direttore se ciò corrisponde al vero e se sì, come si intende investirli. In ultimo, si critica l’assoluta mancanza di rispetto delle relazioni sindacali visto che, ad oggi, nessuna O.S. è stata mai convocata; mancanza che ovviamente sta suscitando malumori e insofferenza fra il personale.