Mi spingono molteplici sentimenti a scriverti, mentre tu te ne stai a lottare in un letto di ospedale, a lottare per la vita, quel bene che sempre viene dichiarato supremo, ma che molte volte ci viene messo in discussione da sorti avverse.

Sentimento di umana pietà, di fraterna solidarietà, di indignazione, di rabbia ……………………….

Umana pietà per il tuo povero corpo martoriato, messo a dura prova da un terribile incidente; fraterna solidarietà, perché tu possa farcela nel migliore dei modi, te lo dico come uomo che ha conosciuto il Pronto Soccorso e la vostra straordinaria capacità di mettervi al servizio della gente, in ogni momento, come operatore sanitario, francamente collega, come cittadino, di una comunità che troppo spesso si affanna per il proprio ospedale, quando manca qualcosa, quando qualcosa chiude, quanda qualcuno se ne va, ma che manca di farlo adesso, e qui c’è in me tanta indignazione, adesso che c’è qualcuno che realmente merita tutta la nostra gratitudine ed il nostro affetto e la nostra partecipazione.                                                                                                                                      E per te nessun Sindaco ha scritto o protestato, nessun Senatore, del presente o del passato, ha fatto sentire la sua voce, nessun giornale o radio o tv, aldilà della mera cronaca, hanno dedicato al tuo sacrificio, provato sulla tua pelle, particolari attenzioni.                                                                      E provo tanta rabbia perché non è assolutamente giusto che uno esca di casa per andare al lavoro, per mettersi al servizio della gente, con reale spirito umanitario e rischi di non farvi ritorno (…non lo è mai, ancor di più col tuo lavoro di infermiera cara A.G.!!).

E qualcuno dovrà pur spiegarci come si possa aprire il portello di un’ambulanza dopo aver effettuato un carico, quali e quanti elementi di sicurezza e procedure vengono attuate (…e che a nessuno venga in mente di tirare in ballo un eventuale errore umano!!), quali controlli vengono effettuati sulle nostre ambulanze e se per caso non si facciano esagerate economie, quando poi vengono stipulate pluriennali convenzioni con le varie Croce Rossa, Misericordia, etc..

E dovranno pure spiegarci che ruolo debba avere la forza pubblica, quando si esegue un intervento che va ben oltre il semplice soccorso, quando cioè l’intervento stesso mette a repentaglio l’incolumità dei soccorritori, se debbano semplicemente scortare o affiancare, finanche all’interno dell’ambulanza, del Pronto Soccorso, gli stessi ( perché, badate bene, sono cose che accadono più spesso di quanto si immagini….).

E dovranno anche spiegarci quale ruolo intenda espletare l’ASL a garanzia e tutela del proprio personale e non solo dei beni strumentali (….si perché a quanto pare, se si subiscono danni alle strutture tecniche, la stessa si costituisce parte lesa, mentre se i danni riguardano propri operatori l’ASL si fa da parte….anche questo è accaduto!!).

Siamo in attesa di poterti salutare, ristabilita, questo è il nostro grande auspicio, ma non lo siamo passivamente, perché è nostro obbligo, sin da oggi, impegnarci per far si che chi svolge ruoli di responsabilità nella nostra ASL possa rispondere a queste domande e soprattutto  mettere in atto tutte le strategie e risorse affinchè ognuno possa lavorare nelle condizioni di massima sicurezza e tranquillità, senza gli affanni di turni stressanti, con carenze di personale e di mezzi, soprattutto quegli operatori che svolgono servizi nelle aree critiche.

Siamo in attesa affinchè tutti coloro che debbono adoperarsi per dare piena dignità e sicurezza alle varie professionalità all’interno della ASL di Teramo ( le varie Direzioni, l’Ufficio Infermieristico, i Sindacati, Collegi Professionali, etc.), lo facciano senza lesinare risorse ed energie.

 

 

 

Giulianova 18 agosto 2011             

Dino MACERA