“Siamo in ginocchio, un colpo

mortale al territorio che è devastato. Stiamo preparando la

richiesta per il riconoscimento della calamità naturale”. E’

il grido d’allarme del presidente della provincia di Teramo

Walter Catarra dopo il maltempo di queste ore.

    “La dimensione del danno è tale che solo un immediato

intervento del Governo può porre un argine  ai problemi che

registriamo dappertutto”, dice Catarra, da questa notte in

continuo contatto con il presidente della Regione Chiodi e con

gli assessori regionali Morra e Giuliante.

   Intanto decine di volontari della Protezione civile ma anche,

semplici cittadini, sono al lavoro spalando fango. Secondo una

prima ricostruzione decine sarebbero le strade chiuse, e milioni

i danni. La provinciale 17 che collega il capoluogo alla Val

Vibrata è chiusa; chiusi due ponti: quello fra Villa e Floriamo

di Campli e il ponte di Castelnuovo. Decine le strade

impercorribili sulle quali si sono riversate pareti di fango e

terra: “facciamo prima ad elencare quelle aperte” sostengono

dall’unità tecnica della Provincia.

   Per quanto riguarda i movimenti franosi risultano

particolarmente colpite le zone della fascia pedemontana:

Bellante; Morro D’Oro, Castellalto, Sant’Egidio, Atri, Cellino.

La costa è stata flagellata e in tutti i Comuni si registrano

allagamenti, sottopassi inagibili, sistemi fognari in tilt.

(ANSA).