GIULIANOVA – Potrebbe essere morta da circa un mese la donna ritrovata in una scarpata impervia di contrada Pianarucci a Tolentino. Sarebbe emerso da un primo esame sul corpo, effettuato all’obitorio di Macerata dove la salma è stata portata dai vigili del fuoco, dal medico legale Antonio Tombiolini.  Non solo ma oggi niente autopsia ma al contrario solo il conferimento da parte del magistrato ad un anatomopatolo. Viene così confermato il perché  Gianluca Carradori, l’avvocato di Simone e Giuseppe Santoleri non abbia ancora nominato il proprio perito, in quanto non  ha ricevuta alcuna comunicazione dalla Procura di Macerata, Oggi dovrebbe arrivare la comunicazione con l’indicazione del giorno. Il tutto anche in attesa del risultato della comparazione del Dna rilevato sui resti della donna con quello di Maria Chiara , figlia della pittrice scomparsa. Il corpo è stato ritrovato venerdì scorso intorno alle 17 da un muratore che aveva raggiunto quel luogo isolato per una piccola sosta. Un luogo che, a seconda di molti, è spesso frequentato da coppiette che desiderano appartarsi.  L’uomo ha avvertito una puzza molto forte ed ha notato una mano spuntare da un cespuglio. Avvicinandosi alla vegetazione ha fatto la macabra scoperta ed ha chiamato immediatamente i carabinieri.  Il cadavere si trovava sì vicino ad un ruscello ma era totalmente fuori dall’acqua, in avanzato stato di decomposizione, esposto alle intemperie ed agli animali selvatici. Per evitare di compromettere eventuali prove da rinvenire nella scarpata, muovendosi al buio ed in mezzo ai rovi, il recupero del corpo è stato fatto sabato mattina presto dai militari del Nucleo investigativo di Macerata e del Nucleo operativo e radiomobile di Tolentino, con l’aiuto dei vigili del fuoco. Gli inquirenti sono sempre più convinti che quel cadavere sia di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa il 9 ottobre e ha confermarlo sarebbero alcuni particolari: gli indumenti (un pantalone maculato ed una scarpa da tennis), una collanina con la croce Tao di San Francesco ed un orologio (ancora da accertare). Sarebbero, tra l’altro, gli stessi particolari descritti dal figlio Simone Santoleri, al momento della scomparsa, nella ricostruzione fornita ai carabinieri. Nessuna notizia della borsa della donna e del cellulare, ma non si esclude che possano trovarsi nella zona in cui è stato rinvenuto il corpo. Intanto per i carabinieri del Nucleo Operativo di Teramo, coordinati dal tenente colonnello Luigi Dellegrazie, resta valida la testimonianza della farmacista, che quel 9 ottobre avrebbe visto entrare nella farmacia Misantoni a Tortoreto una donna che lei ha identificato, viste le foto apparse sui giornali e “passate” in Tv , nella pittrice Renata Rapposelli.  Tuttavia, come confermato dall’avvocato Carradori, i Santoleri contestano questa versione ed hanno ribadito, anche dopo il ritrovamento del corpo, che Giuseppe accompagnò la moglie fino a due chilometri dal Santuario di Loreto, e lì la fece scendere. Ieri sono usciti di casa padre e figlio per una passeggiata in auto con l’avvocato di fiducia.

Azzurra Marcozzi