La notte del 15 luglio u.s. veniva rinvenuto cadavere presso la propria abitazione T. G. operaio trentenne, per arresto cardiocircolatorio seguente ad overdose di eroina. I primi soccorsi sanitari accertavano che la morte era sopraggiunta poco prima del ritrovamento del cadavere da parte dei familiari. Accanto al corpo veniva rivenuta una siringa, un involucro in cellophane colorato con tracce dello stupefacente iniettato, nonché il cucchiaio e la fiala di acqua distillata utilizzati dal giovane per sciogliere e diluire  l’eroina.

Gli Agenti della Squadra Mobile, partendo dai pochi indizi e sviluppando un’attenta attività investigativa hanno individuato il responsabile della cessione dello stupefacente nella persona di D.G.R. di anni 31, noto tossicodipendente pluripregiudicato che ha confessato di aver ceduto la sera del 14 la dose di eroina alla vittima. Le dichiarazioni hanno confermato il quadro altamente indiziario nei suoi confronti: dalla perquisizione personale e domiciliare è stato rinvenuto anche il cellophane utilizzato per il confezionamento delle dosi di eroina identico a quello ritrovato accanto al corpo della vittima.

Nel pomeriggio del 16 scorso l’A.G. procedente ha disposto l’esame autoptico sulla salma che ha confermato la diagnosi riscontrata al momento dell’accertamento della morte, imputandola a scompenso acuto di cuore da intossicazione per stupefacenti.

Per tale fatti l’indagato è stato denunciato in stato di libertà per aver causato la morte per overdose del giovane a seguito della cessione di una dose di eroina.