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TERAMO – Grazie alla curiosità di Anna Laura Nunziata, una laureanda magistrale in Filologia moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II e alla lungimiranza del Professor Marco Bizzarini, docente di Storia della musica presso la medesima università, si è portato avanti un lavoro di ricerca  concentrato sull’importanza della musica e del suono nella vita di ogni individuo, riconoscendo le sue potenzialità sul cervello umano. È stata condotta un’intervista alla Dottoressa Fazzini, riportata all’interno del secondo capitolo dell’elaborato, che si propone di osservare la musicoterapia attraverso il suo sguardo vigile, le sue idee, le sue prospettive nonché desideri e obiettivi futuri. Per comprendere appieno i numerosi benefici della musicoterapia, la laureanda ha focalizzato la sua attenzione su uno studio di due musicoterapeuti teramani: Nancy Fazzini e Luciano Di Gennaroche utilizzano il metodo Tomatis per la cura e il benessere dei pazienti attraverso stimoli uditivi, utili per migliorare le capacità di ascolto e di comunicazione di ogni paziente.

Questo approccio sembra essere particolarmente utile per coloro che presentano difficoltà di apprendimento, comunicazione o di sviluppo, che riguardi i Disturbi Specifici dell’Apprendimento o iDisturbi dello Spettro Autistico e più in generale i Disturbi del Neurosviluppo.

I due esperti teramani, che hanno alle spalle una lunga esperienza nel campo della musicoterapia, forti dei numerosi riconoscimenti per il loro lavoro, hanno dimostrato l’efficacia del metodo Tomatis in diverse occasioni. Grazie alla loro competenza e alla loro passione per la musica e la cura delle persone, sono diventati punti di riferimento nel panorama di settore.

La scelta di intraprendere un percorso che ha come pilastro portante il Metodo Tomatis da parte dell’Università di Napoli è sicuramente un riconoscimento, un merito, una consapevolezza che si sta man mano acquisendo della validità del loro lavoro e della metodologia che utilizzano.

Si tratta di un importante passo avanti nella promozione della musicoterapia come disciplina scientifica e nell’apertura di nuove prospettive di ricerca e di cura per i pazienti. È un’occasione unica per arricchire il proprio bagaglio formativo e professionale per contribuire alla diffusione di pratiche terapeutiche innovative edefficaci.

In conclusione, la scelta dell’Università di Napoli di analizzare lo studio di due famosi musicoterapeuti teramani, con particolare riguardo al pensiero e le idee della Fazzini, nella direzione di una tesi di laurea magistrale è un segnale di apertura e di interesse nei confronti della musicoterapia e delle sue potenzialità terapeutiche. Un’iniziativa che potrà portare benefici non solo agli studenti coinvolti, ma anche alle persone che potranno beneficiare delle nuove conoscenze e competenze acquisite.