Parlano in molti, in queste ore, per tentare di difendere l’ultima incredibile rappresentazione andata in scena nel teatrino della politica giuliese.

         Parla l’Udc giuliese, ultimo esempio dello stato confusionale in cui versa un partito capace di abbracciare il terzo polo, di allearsi a destra e a manca, di stringere alleanze con chiunque possa semplicemente garantire  adeguate contropartite.

         Parla il sindaco Mastromauro, che cita le meraviglie dell’alleanza con l’Udc, nuova stella polare, secondo lui, della politica nazionale , citando la Sicilia, la Puglia, Macerata e perfino Chioggia. Peccato dimentichi (ma forse è solo una distrazione!)  Milano, Napoli, Cagliari e gli stessi referendum,  casi  eclatanti e significativi di come gli italiani abbiano le tasche piene della politica ispirata solamente dall’opportunismo, dall’interesse di parte, dall’autoesaltazione personale.

         Parla l’autoreferenziale Mimì Di Carlo, rappresentante di se stesso, dal cui vocabolario manca completamente quella coerenza che avrebbe dovuto impedirgli oggi di appoggiare coloro che ieri avevano affossato  il sindaco Cameli, non ultimo il presidente del consiglio comunale Nello Di Giacinto.

 

         Tace solo il Partito Democratico, muto nei suoi rappresentanti locali, immobile e silenzioso nella segreteria provinciale, seguendo una deriva che, sulla scia di quanto accaduto nella vicina Roseto, rischia di affossare definitivamente il rilancio di quella coalizione di centrosinistra unica speranza per il futuro dei nostri territori e dell’intero paese.  Al segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio, il nostro invito per una urgente ed assolutamente necessaria iniziativa chiarificatrice.

 

 

                                                        Partito della Rifondazione Comunista

                                                                  Federazione di Teramo