Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi plaude al provvedimento del giudice del Lavoro del Tribunale di
Chieti, Ilaria Prozzo, con il quale ha accolto “in toto” il ricorso della collega di Rete 8
Barbara Orsini disponendone l’immediato reintegro, nonché condannando la proprietà 
dell’emittente televisiva anche al risarcimento del danno.

La giornalista era stata licenziata lo scorso 20 maggio con un atto immotivato e pretestuoso che il

giudice ha ritenuto anche illegittimo, come peraltro il Sindacato aveva puntualmente rilevato in tutte
le fasi della vertenza, di cui era stato investito e che era stato seguito con attenzione e scrupolo. La
sinergia con l’avvocato Leo Brocchi ha contribuito a demolire un castello di carte costruito dalla
proprietà dell’emittente che avrebbe costituito un pericoloso precedente per l’intera categoria,
limitandone libertà e indipendenza di giudizio.
La collega era stata sospesa da marzo, senza stipendio, e quindi licenziata senza indennità di
preavviso. Il suo reintegro, in accoglimento del ricorso d’urgenza ex art. 700, dimostra senza alcun
dubbio che la linea del Sindacato, d’intesa con quella del legale Leo Brocchi che ha curato in ogni
sua parte la strategia difensiva, era quella esatta e, alla luce dei risultati, la più proficua. Questo
anche in presenza di una inquietante cortina di silenzio che si era levata attorno alla vicenda di
Barbara Orsini, che ha assunto risvolti omertosi o di palese imbarazzo nello schierarsi
apertamente al fianco della collega ingiustamente licenziata.
Il SGA ricorda altresì che le procedure di licenziamento sono state avviate con la delazione di
comunicazioni telefoniche confidenziali, violando non solo il vincolo etico di riservatezza
interpersonale, ma anche le prescrizioni giuridiche in materia: tale modo di agire qualifica tanto chi
se n’è reso protagonista quanto chi l’ha utilizzato per un provvedimento così grave come il
licenziamento che, lo ripetiamo, esulava da qualsivoglia aspetto o elemento dell’attività
professionale. Tutti elementi fattuali e di diritto colti appieno dalla sentenza del giudice del Lavoro.
Confidiamo di vedere presto di nuovo al suo posto la collega, ribadendole la vicinanza del SGA
non solo formale, e invitiamo tutte le componenti sindacali abruzzesi, nonché i colleghi tutti, a tener
sempre presente lo spirito e l’importanza di una interazione continua con il SGA su qualsiasi abuso
o prevaricazione subiti nelle aziende a qualsiasi titolo. Il Sindacato c’è e ha dimostrato di saper
rispondere con i fatti.