GIULIANOVA – Siamo arrivati alla fine dell’anno e invece di ricevere i regali per le Feste, noi i regali li facciamo agli altri.

E’ noto a tutti che tra pochi giorni il Comune metterà all’asta per la vendita la Soc. Julia Servizi e lo farà senza aver consultato la cittadinanza, come suol dirsi un po’ alla “chetichella” Dalla stampa apprendiamo che se questo bene fosse stato dismesso 10 anni fa avrebbe portato nelle casse comunali circa 400.000euro oggi si pone a base d’asta al valore di 4.000.000 di euro, e se la ponessimo a base d’asta fra 10 anni quanto varrebbe? Oltretutto alieniamo un bene per che cosa? Vorremmo saperlo dal momento, che non è un obbligo di Legge la dismissione e dal momento che a detta del Sindaco e della sua maggioranza i conti del Comune sono a posto e ci sono anche i soldi per pagare i debiti fuori bilancio. Ricordiamo inoltre, visto che di tanto in tanto viene riesumato il nome dell’ex commissario speciale Carlo Cottarelli, occorrerebbe ricordare al Signor Sindaco che, poco più di un anno fa, la Società oggetto di questa nostra attenzione superava l’esame del sopracitato commissario alla spending review, collocandosi nelle zone alte di quella lista delle partecipate italiane tanto celebrata, avendo conseguito un Indice di redditività del capitale proprio pari al 32,91% e occorrerebbe ricordarglielo proprio attraverso le sue parole, parole dense di orgoglio all’indomani della notizia dell’eccellente risultato ottenuto da quelle che definiva sue “Creature”
( Julia Servizi, Julia reti, Giulianova Patrimonio):

“Ho sempre detto che, contrariamente ai furibondi attacchi delle opposizioni, le nostre partecipate sono una risorsa preziosa per il Comune. Ora abbiamo la conferma. Nonostante questo, dubito che i critic-boys, cioè la sparuta pattuglia dei critici a oltranza in servizio permanente a Giulianova,
possano almeno una sola volta riporre il veleno nelle ampolle”. Che si tratti di quelle stesse ampolle utilizzate per eliminare dirigenti ed amministratori non più in linea? Alla luce di quanto detto, perché vendere la Julia? Perché privarci di una Società che chiude i suoi bilanci annuali sempre in utile? E questi utili vengono puntualmente versati al Comune, si sono soffermati sul fatto che quest’entrata verrà meno nei prossimi anni? e che fra meno di dieci anni non avremo più né il capitale né tantomeno la rendita? Ma come si può amministrare una città con tanta miopia? hanno fatto il conto di quanti soldi sono entrati nelle casse comunali dalla sua istituzione ad oggi? hanno dimenticato che grazie alla Julia il comune ha evitato di dover pagare 1 milione di euro per il coogeneratore e che sempre grazie a questa Società lo stesso è stato rimesso in funzione e produce energia che copre i bisogni dell’Ospedale, della Piccola Opera e della Scuola media? Quindi la Julia non deve essere dismessa in quanto società di servizi come volevano farci credere, visto che è anche produttrice di energia. Allora perché vendere la Julia? Noi siamo convinti che se andrà avanti sarà in grado di crescere ancora, ci preme dal punto di vista umano evidenziare come questa società sia stata sempre molto vicina ai bisogni delle famiglie più deboli, calmierando i prezzi , dilazionando gli importi dovuti e trovando semplici e attuabili soluzioni ai problemi, non conosciamo situazioni di altre imprese disposte a tanto, si accede agli uffici e si trovano persone competenti e disponibili con le quali parlare e non stridule voci registrate di qualche numero verde dalle quali purtroppo non si riesce ad avere mai risposta adeguata. Grazie al decisivo contributo della Julia è stato possibile l’acquisto di bici elettriche, la realizzazione del parco dell’Annunziata, vorremmo ricordare al nostro Signor Sindaco, che in campagna elettorale sbandierò la realizzazione di quest’opera, come se l’avesse fatta lui, e questa contribuì alla sua rielezione, chi acquisterà la Julia spenderà parte dei suoi utili per abbellire la città? A Giulianova un po’ di tempo fa è stato istituito il forum per decidere dove realizzare la caserma dei carabinieri, cosa giusta per una città che si vanta di applicare la democrazia partecipata, chiediamo di fare lo stesso anche questa volta, devono essere ascoltati i cittadini i comitati di quartiere, le associazioni, e tutti si devono pronunciare se sono favorevoli o contrari alla dismissione di un bene comune, tra l’altro lo ribadiamo di grande utilità anche economica per la collettività, non accettiamo di privarci passivamente di questa società, siamo disponibili con tutte le forze sociali, politiche, associazioni che non vogliono alienare questo bene a intraprendere qualsiasi azione democratica atta a scongiurare la vendita.

La Segreteria del P.R.C.Circolo P. Di Massimantonio – Giulianova