Lo Stato italiano è in crisi. A ottobre 2011 siamo stati a un passo dal default. E allora il Governo tecnico di Mario Monti ha pensato di salvare il nostro Paese introducendo nuove e salatissime tasse ai cittadini, che già fanno fatica ad arrivare a metà mese per la drammatica crisi economico-finanziaria che ha fatto lievitare i prezzi di beni di consumo e carburante. Il Governo Monti sta consentendo di tagliare posti di lavoro nel pubblico come nel privato, ma non i lussuosi ed esorbitanti finanziamenti a partiti e radio politiche. Paolo Soglia del “Corriere della Sera” ha analizzato i finanziamenti pubblici che ricevono tutte le radio di partito. Sono stati tagliati i finanziamenti alle radio locali, ma non a quelle politiche.

Durante il Governo Prodi nel 2007, fu approvata una legge sui finanziamenti pubblici alle radio organi di partiti politici e rappresentate con il proprio gruppo parlamentare in una delle Camere o due rappresentanti nel Parlamento europeo eletti nelle liste di movimento. Inoltre grazie a questa legge le emittenti di partito già inserite in graduatoria possono continuare a percepire in via transitoria con le medesime procedure i contributi stessi, fino alla ridefinizione dei requisiti di accesso. Un vero e proprio salvagente per i furbetti delle radio.

Basti pensare che noi cittadini dal 2004 al 2009 abbiamo versato nelle casse di sei radio di partito la bellezza di 60 milioni di euro! Una cifra assurda e davvero vergognosa. L’emittente Radio Radicale di Marco Pannella percepirà anche quest’anno 4 milioni di euro, senza tener conto di altri milioni erogati per un servizio di diretta parlamentare, praticamente uguale a quello che fa la Rai. Poi c’è Ecoradio (poi trasformata in Ecomedia), nata da un’invenzione dei Verdi di Pecoraro Scanio, e che in sei anni si è beccata 18 milioni e 445mila euro! Le spese di questa radio sono aumentate negli ultimi anni, ma non gli occupati visto che si è registrato un sensibile calo. A ciò va aggiunto che l’anno scorso il giudice del lavoro ha condannato Ecomedia per comportamento antisindacale. Le altre mittenti baciate dai finanziamenti pubblici sono: Radio Città Futura, Radio Veneto Uno, Radio Galileo, Radio OndaVerde.

Il Governo tecnico non può toccare gli stipendi e le pensioni d’oro dei parlamentari, consiglieri regionali e degli altri membri della casta altrimenti, come hanno più volte dichiarato alcuni parlamentari, cadrebbe il giorno dopo. La commissione Giovannini sui costi della politica ha gettato la spugna per le troppe pressioni politiche e istituzionali. Eppure le casse dello Stato possono ritornare a respirare se si iniziano a tagliare drasticamente i finanziamenti pubblici ai partiti e alle radio politiche, gli stipendi e le pensioni d’oro dei politici e tutti gli altri benefit e privilegi della casta.