Il professor Claudio Moffa, con le sue

tesi negazionistiche, offende la memoria delle vittime della

Shoah e l’istituzione universitaria. “Invitiamo tutti,

soprattutto gli studenti, a studiare e a visitare i luoghi dello

sterminio”. Così lo storico dell’Anpi di Teramo, Costantino Di

Sante, commenta in una nota le dichiarazioni del docente

dell’Università di Teramo.

   “Non ci stupisce il fatto che il prof. Moffa continui a

negare la Shoah, visto che non è la prima volta che, senza

nessun contraddittorio, riferisce tesi scientificamente

insostenibili, citando studiosi inattendibili e screditati dal

mondo accademico. Come Associazione partigiana – spiega lo

storico -, le parole del prof. Moffa ci indignano maggiormente

perché pronunciate all’interno dell’Ateneo di una regione nella

quale il fascismo attivò ben quindici campi di internamento. In

diverse di queste strutture, oltre ad antifascisti e partigiani,

vi furono rinchiusi centinaia di ebrei. Molti di essi furono

deportati e sterminati ad Auschwitz”.

   “Il prof. Moffa offende la loro memoria e la storia

personale di tanti partigiani e patrioti d’Abruzzo che li

aiutarono, a rischio della propria vita, a sfuggire alla

persecuzione dei nazifascisti. Offende un’istituzione

universitaria, come quella teramana nella quale mi sono formato,

che ha sempre valorizzato la ricerca storica basata su fonti

certe e scientificamente attendibili. Per questo – conclude Di

Sante – invitiamo, soprattutto gli studenti, a documentarsi, a

studiare e a visitare i luoghi dello sterminio. Noi, come Anpi

teramana, siamo e saremo sempre pronti a promuovere iniziative

ed attività culturali, che possano arricchire la conoscenza

della Shoah, come unico antidoto contro l’ignoranza”. (ANSA).