Dopo tre mesi trascorsi in parte agli arresti domiciliari e in parte con obbligo di dimora, l’ex assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni torna in libertà. Il gip del tribunale di Pescara Guido Campli ha, infatti, accolto l’istanza presentata dai legali di Venturoni, al quale è stata revocata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Teramo.

Secondo il giudice non sussiste più l’esigenza di misure cautelari nei confronti di Venturoni, coinvolto nello scorso settembre nell’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti per la quale era rimasto agli arresti domiciliari fino al 15 ottobre. Contro l’obbligo di dimora gli avvocati Lino Nisii e Guglielmo Marconi avevano già presentato ricorso al tribunale del riesame dell’Aquila, che però aveva respinto la richiesta e dato ragione alla procura della Repubblica di Pescara: su quella decisione decideranno, dopo il ricorso dei legali, i giudici della Cassazione.