ntervento del Pd della provincia

di Teramo che, attraverso il suo segretario, Robert Verrocchio,

annuncia che renderà pubblico, a breve, un dossier già pronto

sulle perplessità del partito in merito alla gestione Team e

Teamtec. Comprenderà, afferma, tutti gli interventi fatti a

riguardo nei Consigli Comunali, tutte le interrogazioni durante

i question time, tutte le denunce e le prese di posizione che il

Pd ha assunto.

   “Basti ricordare che, poco tempo fa, quando il Partito ha

insistito su come fosse necessaria una gara ad evidenza pubblica

per scegliere un nuovo socio privato della Team, è stato

accusato da questo centro-destra di voler danneggiare i 250

dipendenti della società, di volergli togliere il lavoro!!!

Ovviamente l’intento del PD era invece quello di tutelarli, ma i

nostri allarmi sono rimasti inascoltati, mentre proprio Brucchi,

dimostrando arroganza e cecità, ha spinto in questo modo tutti

i dipendenti, e le loro famiglie, sull’orlo di un baratro”.

   “In un momento storico in cui l’Abruzzo sembra quasi essere

diventato l’epicentro della criminalità organizzata – dice

Verrocchio -, il richiamo alla questione morale è quanto mai

necessario. La politica deve essere intransigente con tutti

quegli amministratori che mettono in atto comportamenti non

etici e che non rispettano le regole del vivere civile. L’etica

del comportamento pubblico è la precondizione per ottenere la

fiducia dei cittadini”.

   “Ci chiediamo, dunque, se Chiodi sia davvero in grado di

occuparsi dei problemi di questa Regione, quando – di fatto – è

invece costretto ad interessarsi dei suoi problemi personali e

di quelli dei suoi amici e parenti (ricordiamo che il suo studio

di commercialista è stato perquisito, in conseguenza

dell’affare con Abruzzo Engineering)”.

   “Il nuovo scandalo che li vede coinvolti tocca in

particolare la città di Teramo. Una società come la Te.Am, che

ai tempi del Sindaco Sperandio era il fiore all’occhiello

dell’amministrazione comunale, sembra essere diventata uno

strumento per gestire i propri interessi e per praticare

spudoratamente quello che in letteratura si dice “familismo

amorale”.

   “E non si può certo dimenticare – conclude il segretario

provinciale del Pd – che i fatti contestati a Venturoni

risalgono ad un periodo in cui Chiodi era Sindaco della nostra

città e che, dunque, necessariamente doveva sapere quello che

stava succedendo”. (ANSA).