Dall’associazione “Il cittadino governante” riceviamo e pubblichiamo:
Ora chiediamo:
Perché il Comune intende privarsi di queste sue proprietà? Non ne ha veramente più bisogno? Non sa che farsene? Oppure li ha chiesti qualcuno?
E, data la loro chiara utilità, qual è il limite dove ci si arresta? Se qualcuno chiede al Comune un pezzo, magari un piccolissimo pezzo, di Belvedere o di Parco Franchi o di Piazza dalla Chiesa, poi che si fa? Gli si dà?
E’ risaputo: che quando si lede un principio, si sa dove si comincia, ma non si sa dove si finisce!
Infatti i cittadini forse non sanno che l’attuale Amministrazione, in continuità con quella precedente, con la norma della “Monetizzazione” (che, comunque sta creando molto malumore all’interno della stessa maggioranza) sta per procedere a smantellamenti del patrimonio pubblico, molto più corposi di quelli sopradetti, in cambio di pochi bruscolini.
Un esempio potrà far capire meglio il concetto: l’area del Pioppeto – che il Comune ottenne gratuitamente in cessione grazie al PRG del ’94 -, con la vendita all’asta a fini edificatori (che rimane, comunque, una pessima scelta: ora lo si comprende bene, purtroppo!) almeno ha fatto introitare alle casse comunali 5 milioni e 400 mila euro; se fosse stata già in vigore la cosiddetta “Monetizzazione” il Comune avrebbe racimolato solo sui 200-300 mila euro. E’ chiaro?
La domanda finale è: con questo antipasto, scodellato nella distrazione estiva, si vuole abituare la popolazione giuliese a essere scippata dei propri beni pubblici in modo che non fiati quando arriveranno cose ben peggiori?
E gli amministratori ritengono che andrà veramente così? Ritengono che i cittadini si siano ormai rassegnati a dover subire l’abbrutimento, costretti come sono a dover convivere con il brutto che comincia a spuntare in ogni dove, purtroppo? Noi, non lo crediamo.
Seppur in extremis, sentiamo, quindi, il dovere di rivolgere all’Amministrazione l’invito a far ritirare il bando e a cominciare a ragionare tutti insieme intorno al grande tema dei veri bisogni della nostra comunità.>