– E’ stato un infarto a uccidere Enzo

Potente, il detenuto di 32 anni di Termoli (Campobasso),

accasciatosi nel tardo pomeriggio di ieri nella sua cella nel

reparto tossicodipendenti del carcere di Castrogno.

   Lo ha stabilito l’autopsia eseguita dal medico legale

Giuseppe Sciarra su richiesta del sostituto procuratore Stefano

Giovagnoni, che sull’episodio ha aperto un’inchiesta. Il

sospetto di una morte naturale era forte già nell’immediatezza

della tragedia, verificatasi sotto l’occhio del compagno di

cella di Potente che non ha potuto far altro che avvertire il

personale di servizio. Sull’ennesimo dramma carcerario è

intervenuto oggi il segretario nazionale del Sappe, il sindacato

autonomo di polizia penitenziaria, Donato Capece che ha parlato

di situazione critica nel carcere di Teramo.

   “Quello di Potente è soltanto l’ultimo di una serie di

eventi drammatici registrati nel 2010; parliamo di 85 episodi di

autolesionismo, di 18 tentati suicidi, un suicidio, 53 soggetti

feriti, 73 scioperi della fame e 22 episodi violenti che hanno

determinato danneggiamenti di beni dell’Amministrazione

Penitenziaria – spiega Capece – La notizia della morte di un

detenuto italiano nel carcere di Teramo intristisce tutti,

specie coloro che il carcere lo vivono quotidianamente nella

prima linea delle sezioni detentive come gli uomini e le donne

della polizia pentenziaria. E ora che la politica – ha concluso

il segretario Sappe – si dia dunque da fare, concretamente e

urgentemente , per una nuova politica della pena, necessaria e

non più differibile, che ‘ripensi’ organicamente il carcere e

l’Istituzione penitenziaria”.(ANSA).