L’AQUILA – Congratulazioni, Elon! Crew Dragon, buona la seconda! Che il vento siderale vi sorrida! Lancio avvenuto con successo alle 21:22 ora italiana di Sabato 30 Maggio 2020. Gli astronauti della Nasa, Douglas Hurley e Robert Behnken, compiono il salto! È il “Launch America” di un veicolo per viaggi spaziali con equipaggio di ultima generazione, economico, “riciclabile”, americano.

La vittoria però appartiene alla bandiera di SpaceX, la grande assente sul grande schermo mediatico, alle centinaia di ingegneri, scienziati, ricercatori e tecnici di tutto il mondo che vi lavorano da oltre nove anni. È il trionfo per l’imprenditore cosmico Elon Musk (“Open your eyes, look up to the skies”) negli Usa grazie alla liberalizzazione della impresa spaziale privata oggi inconcepibile in Italia. Impresa resa possibile solo in California per stessa ammissione del Ceo di SpaceX. La missione “Demo2” della Nasa con la navetta Dragon segna un’epoca: non è tuttavia la prima volta in assoluto che una compagnia aerospaziale privata manda in orbita un equipaggio umano. Anche gli storici programmi spaziali Mercury, Gemini, Apollo e Space Shuttle della Nasa, benché governativi come la SpaceX perché finanziati dal Congresso Usa, si avvalsero di industrie private per realizzare razzi, capsule e avionica. L’attracco della Dragon alla Stazione Spaziale Internazionale, Domenica 31 Maggio, tra baci e abbracci di astronauti e cosmonauti americani e russi, oltre le paure del Covid19 che sulla Terra impongono l’asocialità pandemica laica e religiosa, è salutato dalle congratulazioni mondiali ad Elon Musk, in primis di Roscosmos, per una proficua collaborazione. L’era dello spazio privato dovrà necessariamente rinunciare alla retorica eccezionalista “a stelle e strisce” contro Russia e Cina. Nonostante Elon abbia sfilato ai Russi i ben noti 80 milioni di dollari finora necessari per spedire sulla ISS ogni benedetto astronauta americano “sparato” nello spazio dal suolo della Russia con il vettore Fregat e la navetta Soyuz, la SpaceX (https://www.spacex.com/launches/) si è detta pronta a collaborare con i Russi. A quando il “Launch Italy”? Le congratulazioni all’Amministratore della Nasa, Jim Bridentine e al patron di SpaceX, Elon Musk, sono state espresse dall’Agenzia Spaziale Italiana in un messaggio del suo Presidente, Giorgio Saccoccia che spera nei giovani per una sana rivoluzione scientifica e tecnologica italiana: “Una giornata storica per gli Stati Uniti che dopo 9 anni tornano ad avere un accesso autonomo per gli astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale con il lancio della missione Crew Dragon Demo-2, grazie alla partnership pubblico-privato tra Nasa e SpaceX. Un passo significativo che segna l’inizio di una nuova era commerciale per i voli spaziali umani. C’è anche il contributo dell’Italia a questo lancio, grazie al supporto fornito dalla base dell’Agenzia Spaziale Italiana, il Broglio Space Center (BSC) di Malindi in Kenya, che fa parte delle stazioni di tracking che hanno seguito il volo della Crew Dragon verso la Stazione Spaziale. Un ringraziamento particolare a tutto lo staff dell’Asi che ha garantito l’apertura e l’operatività della base durante questo periodo di emergenza Covid. Voglio, soprattutto, fare le congratulazioni alla Nasa, nostro partner storico da più di 50 anni, per questo nuovo traguardo!”. Il pensionamento dello Space Shuttle nel 2011 aveva costretto gli americani e i loro alleati a più pacifici propositi di collaborazione con la Russia, nello spirito di appartenenza al genere umano per una scienza di pace sulla Terra e nello spazio. Sulla rampa di lancio la navicella spaziale “Starliner” della Boeing. La Dragon V2, sebbene prodotta da una società privata, fa parte di un progetto Nasa da un miliardo di dollari per lo sviluppo di sostituti dello Shuttle più economici rispetto al Soyuz russo. A tal fine la Nasa ha scelto tre società private in cui investire: oltre alla SpaceX, la Boeing Co. e la Sierra Nevada Corporation. In verità, l’attracco spaziale alla ISS della navetta Dragon è un chiarissimo messaggio politico degli Usa ai giovani italiani prossimi alla ennesima emigrazione di massa! In soli 9 anni di lavoro, la SpaceX ha compiuto il suo “miracolo” tecnologico. Mentre l’Italia dei politicanti faceva perdere agli Italiani la propria sovranità, libertà e indipendenza. In attesa del prossimo nuovo evento storico made in SpaceX, vediamo ora di capire come evolve la politica spaziale russa del Presidente Putin e di Roscosmos, che sembra seguire ben altri obiettivi più ambiziosi. A cominciare dalla definizione di spazio come bene pubblico e non privato.