“Ciò che mi sorprende di più è la durezza con la quale il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, si scaglia contro di me ogni volta che si parla di ospedale. Io lo invito a leggersi la proposta di atto aziendale, che ho inviato a tutti i sindaci del comprensorio, e sulla quale stiamo lavorando da settimane io ed un comitato tecnico formato da esponenti della sanità atriana e da rappresentanti di maggioranza ed opposizione”.

Reagisce così, il sindaco di Atri Gabriele Astolfi, dopo l’ennesimo attacco sferratogli da Monticelli a seguito della bocciatura da parte del TAR del ricorso presentato dal comune di Pineto per bloccare il ridimensionamento dell’UTIC atriano. “Un ricorso a cui non ho aderito – dice il sindaco – perché lo reputavo inutile sotto diversi punti di vista, considerando che lo stesso si riferiva ad un atto provvisorio e che a breve sarebbe stato redatto l’atto aziendale definitivo, nei confronti del quale ritenevo si dovesse discutere con la direzione generale ASL”.

Ma ciò che Astolfi rigetta completamente sono le critiche di disimpegno lanciategli dal suo omologo.

“Mi si accusa di non fare nulla per tutelare il San Liberatore e mi si invita a dimettermi dal comitato ristretto dei sindaci – replica Astolfi – eppure lo stesso Monticelli sa che stiamo discutendo da giorni con la direzione aziendale proprio sull’atto aziendale. Che stiamo formulando proposte bipartisan; contrattando soluzioni che vogliono salvaguardare efficienza e posti di lavoro ospedalieri. Eppure il bersaglio preferito del sindaco pinetese sono io. Tutto ciò ha la sembianze di un disegno politico: il suo”.

Astolfi è sicuro che gli atteggiamenti del collega siano dettati solo dalla “smania di fare carriera politica oltre i confini della sua città”. Un atteggiamento legittimo che, però, dice il sindaco atriano: “Non deve essere fatto sulla pelle dell’ospedale di Atri e dei suoi pazienti. Che non può essere giocato su notizie infondate le quali, queste si, alla fine, non fanno altro che penalizzare realmente la struttura ospedaliera”.