“Spazi di visibilità conquistati a suon di cinismo. Claudio Ruffini, in seria difficoltà con la sua identità politica, per sua ammissione in cerca di nuovi spazi in una sinistra già molto affollata di protagonisti in cerca d’autore, adesso si mette ad annunciare non fatti ma addirittura intenzioni altrui” così il presidente Valter Catarra commenta gli interventi del consigliere regionale, Claudio Ruffini.

 

“Di fronte ad una crisi di sistema come non s’era mai vista prima, con migliaia di lavoratori ai quali, grazie al lavoro che sta svolgendo quotidianamente la Provincia, non viene meno un sostegno al reddito, il consigliere Ruffini rilancia fatti di altri autoelogiandosi di non si capisce bene quali risultati” continua Catarra che aggiunge: “E’ assolutamente noto, ampiamento diffuso in comunicati e conferenze stampa, il lavoro che Provincia e Regione stanno svolgendo per far finanziare l’accordo di programma Val Vibrata-Tronto; notissimi i programmi del vicepresidente della Regione, Castiglione, per favorire l’accesso al credito alle imprese abruzzesi e quindi teramane; stranote le intenzioni, di tutti, di rimodulare i fondi Fas, quando arriveranno. Di queste stesse cose si parla da mesi in tutti i tavoli di lavoro, se ne è lungamente parlato un anno fa nel Consiglio Provinciale aperto sulla crisi che abbiamo fatto in Val Vibrata. Non è affatto chiaro di quali novità parli Ruffini. Sui rifiuti, lui che è uno dei principali responsabili della crisi attuale insieme a D’Agostino per non aver fatto una scelta, dicasi una in dieci di Governo, chiede alla Regione perché non porta i rifiuti in Molise mentre è il Molise che non firma l’accordo proposto dall’Abruzzo. A parte questo piccolo dettaglio, Ruffini, farebbe bene ad informarsi sui costi e sulle modalità di trasporto dei rifiuti in un ‘altra regione: improponibili sia da un punto di vista tecnico che da quello economico.

 

Sull’ATR continua a dire che le istituzioni locali non si muovono ma lui non si è mai visto nelle decine e decine di riunioni fra Teramo e Roma per trovare una soluzione che salvi il Polo del carbonio teramano la cui crisi è iniziata quando il centrosinistra governava dappertutto e non mi pare che questo sia servito a qualcosa. Naturalmente, la politica si può fare anche così: scegliendo gli argomenti che fanno più notizia e rilanciandoli ogni giorno tanto “piove Governo ladro”.

 

 

 

 

 

 

E’ la politica dei tavoli, tavolinetti e protocolli d’intesa che non solo sono inutili a risolvere uno, dico uno solo dei problemi dei cittadini, ma compromettono ogni possibilità di dialogo, collaborazione e programmazione serena e seria Demagogia. Sulla pelle di chi il lavoro non ce l’ha, l’ha perso, lo sta perdendo e non certo per colpa della Provincia o della Regione visto che se così fosse, la colpa dovrebbe ricadere tutta su chi ha governato per 18 anni ininterottamente visto che nemmeno ad un bambino si può far credere che la crisi economica o la sua soluzione dipendano dalla Giunta Catarra che governa da un solo annoe e che da un anno è costretta a mettere riparo ad emergenze – rifiuti, bilanci in rosso, precari, organizzazioni e organismi fasulli, spese folli – lasciate in eredità dal passato”.

 

 

Teramo 8 ottobre 2010